Sunday, September 14, 2014

L'importanza di essere Sagas

Aveva deciso di farla finita una volta per tutte, ma un suicidio in sordina non avrebbe fatto al caso suo.
Tanta era l'amarezza per una vita di grandi aspettative andate in fumo sempre per un soffio, che la rabbia aveva preso il sopravvento.
Il vedersi immancabilmente superare giorno dopo giorno da mediocri che si accontentavano dell'uovo oggi invece della gallina domani lo aveva convinto che questa vita ormai non aveva più un senso.
La morte sarebbe stata una liberazione.
Ma insieme a lui sarebbero dovuti morire in molti, soprattutto innocenti a casaccio, per far si che la notizia fosse tanto clamorosa da lasciare il segno per sempre.
Prese un treno diretto a Napoli.
Si portò uno zainetto con un chilo di simil C4 fatto con le istruzioni prese da internet.
Tanto sui treni non c'è il controllo di sicurezza che c'è sugli aerei. Che coglioni, una strage su un treno è ben peggiore di una in aria.
Salì sulla carrozza e aspettò che il treno ripartì dalla Stazione Termini. Era pieno di nullità con le loro croci sulle spalle, ma a lui cosa gliene poteva fregare? Già si fregava le manine.
Mise la bomba nel cesso e settò il timer. Andò a sedersi comodo e con una specie di sorriso di sollievo stampato in faccia attese.
Basta con le sconfitte. Basta coi progetti in fumo e le sue idee fregate da quelli più svelti o con più soldi di lui. Basta coi bambini dei terroni che piangono nei treni. Basta coi ristoratori furbetti e con i barman coi baffi. Basta con le Littizzetto che starnutiscono e sperano di avere un raffreddore per non presentarsi in ufficio. Basta coi froci della moda e le fashion blogger che guadagnano a fare cosa? Basta con i cretinetti, i figli di papà con la casa a Miami, le troiette che nelle foto fanno la bocca a culo di gallina e fanno V con la manina, copiando i negri del rap, che ora è di moda. Infilateveli nel culo quelle manine che fanno la V.
Basta con tutto!
Che poi anche gli asiatici ad ogni foto fanno V con la manina. Lui gliela voleva mozzare quella manina che faceva la V
Erano quasi le 17 e ventisei quando la bomba scoppiò.
Morirono in 400 persone.
Lui sopravvisse illeso. Nemmeno un graffio. Tipo quel film lentissimo con Bruce Willis dove non si capiva se era o no un supereroe.
Lo arrestarono, ma il processo divenne un fenomeno mediatico e durò all'infinito. Non si capiva se era matto o ci faceva.
Finì ospite a Porta a Porta e scrisse un libro che divenne bestseller e da cui fecero un merdoso film italiano con Muccino che recitava doppiato da Jovanotti (tanto più o meno è la stessa cosa).
Divenne ricchissimo e si disgustò di se stesso fino a quando non entrò in politica.
Per la gente era una specie di vittima stigmatizzata del sistema.
Si infilò nel culo una panetta da un chilo di simil C4 rifatto con le istruzioni prese da internet e si presentò a timbrare il cartellino a Montecitorio e lo fece saltare per aria una volta assicuratosi che fosse al completo.
Sta volta morì anche lui, ma andò all'aldilà e divenne santo subito.
Per meccanismi che noi non possiamo sapere Lui resuscitò e tornò in terra, e siccome dall'alto dei cieli aveva imparato i numeri giusti, andò dal tabaccaio che San Pietro gli aveva consigliato e comprò un grattaevinci Megamiliardario da 10 euro.
Vinse due milioni di euro senza fare una piega davanti a svariati sudamericani e filippini che grattavano inutilmente i loro Portafortuna da un euro o i Turista per Sempre da 5.
Coi soldi comprò 200.000 Megamiliardario in giro per l'Italia e vinse successivamente l'importo di altri dieci milioni di euro.
Divenne immortale e tutti lo venerarono come il dio della fortuna. Per adorarlo meglio la prassi era inchinarsi urlando LODEM! LODEM! LODEM! Tre volte e con un dito nell'orecchio e l'altro nel naso.
Aveva un iPhone a energia solare collegato a dei satelliti che grazie ad un'applicazione fatta su misura per lui ricercava e disintegrava la gente con la barba e coi pantaloni col risvoltino sopra la caviglia.
Non faceva l'elemosina ed era un bastardo e ci godeva come un matto a vedere gli altri star male e diventare sempre più poveri.
Primeggiava tra i sottoposti perchè era anche il più bravo a fare tutto.
Era anche il tronista più importante.

Sagas.