Thursday, June 23, 2016

I Film italiani, ma con un certo senso di tenerezza


Assisto a un compleanno di "18 anni". Ora capisco dove si pescano le situazioni per i film italiani sui giovani per famiglie più o meno giovani.
Tenerezza soprattutto. Giovanotti in giacche e cravatte spaiate e prestate dai padri. Scarpe larghe con le stringhe sciolte. Le ragazze stanno dritte sulle sedie e vogliono sembrare più grandi di quello che sono. Quella a capo tavola con le tette più sviluppate delle altre che sta un pó gobba per vergogna.
Il secchione, che anche se ci sono trentasette gradi fuori si è messo un cardigan coi bottoni.
Il "bello della classe" che mostra sicurezza, probabilmente quella nella terza sedia a destra, anche se non è la più bella, gli ha fatto la prima seghina alla festa di compleanno di uno degli altri della "cumpa". Ora lei vorrebbe continuare la storia con lui, ma lui punta alla tettona a capotavola, quella di prima che sta un pó gobba, ma a cui piace il figlio del notaio che siede nell'ultimo angolo a sinistra. Lui sta in disparte perchè è il secchione, ma ha un fratello più grande che spaccia fumo e che ha fatto due giorni in galera, o così si dice.
C'è l'anoressica sensibile che a tre quarti del film si suiciderà con una boccetta intera di Xanax in gocce per via del fatto che non si piace e quindi è convinta che non piacerà mai a nessuno e allora si beve tutte ste cazzo di gocce, e con il sottofondo di una musica drammaticissima di qualche squallida band raccomandata italiana ci sarà questa catarsi di dramma e lacrimuccia che ci condurrà mano a mano come bravi bambini ammaestrati ad un finale nel quale impareremo che la vita va avanti comunque, e in realtà siamo tutti buoni e cattivi allo stesso tempo.
E i buoni e i cattivi non esistono, nemmeno il figlio maggiore del notaio che spacciava, che in realtà è buono anche lui perchè tutto sommato è stata la vita e l'assenza della figura paterna a portarlo a fare le scelte che ha fatto.
Si fanno delle firme, dei contratti. Poi ci sarà gente che tirerà fuori del grano sonante.
Esce il film o il libro, o forse prima il libro e poi il film visto che qualche autore lo si trova. C'è la fila di autori.
 Poi ci saranno delle presentazioni in giro da Celtrinelli perchè siamo ovviamente tutti di sinistra e la sinistra è buona e quindi va bene. Poi passerà del tempo, le generazioni cresceranno, si parlerà di questi film come un fenomeno dei tempi, come qualcosa che doveva essere fatto.
Gli attori che hanno fatto questo film saranno cresciuti, alcuni saranno scoppiati, perchènsi saranno drogati di brutto nelle serate nei club ovunque, altri magari faranno qualche film (o serie televisiva) interessante. Si organizzeranno premi. Premi dove saranno premiati anche quelli che portavano i panini a quelli che sistemavano le luci.
Poi si andrà nei locali della capitale (ovvio e dove se non nella capitale?) e incontrerai il montatore della serie televisiva che è uscita ispirandosi al film del "regista per fascia di film da famiglia ma con tema giovani del centro Italia" e gli stringerai la mano e gli farai i complimenti per il montaggio.
Ma dopo il terzo martini ti accorgerai che tutto ció non ti appartiene e vorresti solo ascoltare l'ultimo disco dei Russian Circles, che nessuno se li caga e non hanno nemmeno un cantante ma sentirli ti aiuta a dimenticare il vuoto pesante e insistente della presenza inutile di questo mondo di merda.
E allora, come disse l'immigrato ametrano di Bianco Rosso e Verdone: 
"Annat' tutt' quant a piglià n't er cul!"
E sostanzialmente in Italia è il difetto che fa la differenza, non il pregio. Ma va bene così, c'è la pastasciutta, le belle donne, gli uomini con le maniglie dell'amore e l'ATAC: Associazione Teologica Amici Cristo.