Friday, November 23, 2018

La parabola del pittore cinese e dell'imperatore


C'era una volta un pittore cinese che lavorava al ristorante FENG di una traversa di Paolo Sarpi.
Un pomeriggio, mentre scongelava carne di topo nel cortile sul retro venne avvisato che quella sera a cena ci sarebbe stato l'imperatore di Bruzzano, il migliore spacciatore di barella, nonchè appassionato di cucina esotica.
Si fece sera, e finalmente giunse l'imperatore coi suoi mandarini a cavallo di T-Max truccatissimi. Volle ordinare il suo piatto preferito, la specialità del pittore cinese. Che poi non era un vero e proprio pittore, insomma lo era stato, ma visto che le sue opere facevano cagare si diede alla cucina, anche se i suoi amici gialli continuavano a sfotterlo chiamandolo in modo sarcastico "Il Pittore".
 - Ah, sei un pittore? -
 - Si - 
 - Allora dipingimi sto cazzo. - E tutti a ridere.
Comunque l'Imperatore di Bruzzano ordinó il famoso POLLO DEL NAVIGLIO, che poi era carne di topo. Scongelata, fritta e in agrodolce.
Il Pollo del Naviglio era il piatto preferito dei Bruzzangeles perchè aveva un buon sapore e non costava un cazzo.
Arrivarono le pietanze e gli ospiti mangiarono avidamente.
Si fecero un tiro di bamba a tavola, tanto chi guardava si pigliava gli schiaffi. Come da copione di digestivo ordinarono tutti un Limoncè doppio, pagarono e se ne andarono a mafieggiare all'ATM che ora faceva davvero brutto, tra gente di fuori, tardone disperate, e camerieri che urlano.
Quella notte morirono tutti dopo aver sofferto di orrendi dolori e spasmi al colon.
Adesso Il Pittore cinese è in galera e ha cambiato sesso.
La morale fatevela un pó voi, testine.

Ps: Ah, ma tu sei un lettore?
Si?

Allora leggimi sto cazzo.