Thursday, April 19, 2012

Apoteosi del brutto.

Uomini bassi e calvi, con braccia corte. Denti che si aprono in tutte le direzioni come quelli del lombrico. Tre impiegati di qualche finanziaria che siedono dirimpetto a me.
Hanno cercato di vestirsi "istituzionalmente" oggi.
Completini blu con camicette azzurrine e cravatte improbabili fantasia salmone. Una salmonellosi di normalità. Un completo che giustamente in vece di risaltare la personalità di chi lo porta, la distrugge.
E il maialino di destra annuisce in continuazione proferendo la parola "assolutamente" come conferma della sua superficiale efficenza.
Un'efficenza che è garante di garanzie.
Di quali garanzie nessuno lo puó e vuole sapere, ma il modo in cui annuiscono è sintomo di ottime condizioni.
Patti chiari amicizia lunga.
Ricordo ancora quando da bambino andavo a pranzo coi miei da Gaspare in via Ravizza.
Il sabato ci andava sempre anche Craxi con la sua corte dei miracoli. Pace all'anima sua.
Sembrava un grasso senatore dell'antica Roma.
Mangiava la mozzarella di bufala di Gaspare, famosa ai tempi, con le mani.
E ricordo benissimo come beveva, aveva un modo particolarissimo di farlo. Infilava due grasse dita nel bicchiere di champagne e afferrava così il flute, che poi avrebbe portato alla bocca unta ingurgitando in un unico botto il ricco e brillante liquido.
Jabba the hut.
Due bruttezze differenti.
La prima, quella dei tre maiali impiegati, è una bruttezza mediocre, quella del lombrico che spunta dalla terra. Sono ottimo materiale per ricerche su farmaci sperimentali altamente tossici.
La seconda bruttezza, quella diciamo "craxiana", è la variante originale e mostruosa. Quella che ne resti affascinato.
Quella che ti fa provare a prendere il bicchiere in quel modo e bere il drink in quel modo preciso.
L'orrore che ricorderai sempre.
Eppure perchè preferisco un grande orrore a un orrore mediocre? È perversione? Il fascino del grottesco e del deviato?
Sono così ossessionato dagli stereotipi di ció che Loro mi impongono che sia bello che mi ritrovo ad ammirare l'orrendo nei suoi reconditi gradienti e infime successioni Boschiane.
Loro chi?
Loro.
Non a caso il Bosch raffigurava scene di un grottesco e raccapriccio inaudito, torture e discese infernali frutto di una mente fervida. O forse era solo un buon osservatore della realtà che lo circondava.
L'inferno è qui ed è molto divertente.
Wayne Barlowe, un altro artista visionario, anche se contemporaneo, fa delle opere legate ai gironi infernali danteschi, ma con una variante Fantasy. Enormi tele dipinte a olio. Sembra che lui ci sia stato davvero in quei interminabili scenari di disperazione e dannazione.
Eppure oggi sento come se gli occhi mi stessero uscendo dalle orbite, allungandosi, e con essi le mie estremità, falangi, osso sacro.
La Cosa dell'Oltremondo.
Ma con una pochette al taschino della giacca.
E ora un haiku:

Vicino a Vigevano
Vigono usi e costumi.

L'inferno è qui ed è molto divertente.

Tuesday, April 17, 2012

Il sospetto

Ho il sospetto che qualcosa stia per insinuarsi in me.
Un dubbio. Sono il capitano della mia nave o no?
È tutto sotto controllo o le onde stanno avendo il sopravvento? O forse l'equipaggio sta iniziando a dare segni di insubordinazione.
O forse semplicemente i circoli di ragionamento viziosi che producono sensazioni negative si stanno manifestando inconsciamente per montare e trasformarsi in concreti elementi fisici?
Non ci sono presupposti per farsi possedere dalle forze del male, eppure.
Eppure ho un sospetto.
Il sospetto che qualcuno stia tramando alle mie spalle? Non credo.
Il sospetto che il tempo passi? Quest'altra è una certezza.
I cinesi importano prodotti radioattivi dal Giappone? Questo non è un sospetto, è un'altra certezza.
Si, ma io come faccio senza Sake? Taiwan? La Cina?
Perchè non si parla più di radiazioni e di Fukushima? È finito tutto?
Ricordo che negli anni '80, dopo il disastro di Chernobyl, per due mesi, DUE (!!?), siamo stati bombardati dalla tv e giornali per non bere latte e acqua del rubinetto. Pazzesco.
Dopo due mesi di stronzate ci comunicarono che avremmo potuto reiniziare a bere e mangiare latte e latticini.
E noi pecore a ubbidire.
Quasi contemporaneamente arriva in Italia il cartone animato di Ken il Guerriero.
E io da bambino cosa penso?
Che i russi sono i cattivi e gli americani i buoni.
Che Ivan Drago uccide Apollo Creed e usa gli steroidi.
Rambo spacca per aria i comunisti merdosi.
Che i giapponesi sono i deus ex machina di tutto ció che è figo e moderno.
Cresco e dopo anni e anni di radiazioni e cibi contaminati e petti di pollo con steroidi mi viene un bel tumore al cervello.
"Tuttavia la razza umana era sopravvissuta". E anchio con essa.
Il sole continua a risplendere dopo le giornate di pioggia e le piante fioriscono lo stesso.
Le faccie di merda continuano a fare i loro porci comodi, ma questa è la libertà.
Quindi anchio ho la libertà di sospettare.
Di sospettare che la gente continua a mangiare cappuccino e brioche perchè dentro ci mettono una droga che fa assuefazione. Come il fluoro nei dentifrici.
Trucchi inventati dai nazisti e importati dai "buoni" americani e sperimentati sulle masse a partire dagli anni '50.
Perchè è scientificamente provato che il fluoro è del tutto ininfluente nella prevenzione delle carie, mentre è provato che sia una sostanza assuefacente, assuefante. Mi sfugge come si dice realmente.
E quindi?
Ho un sospetto che l'universo sia una grande sagoma di legno.
Tutto è una facciata senz profondità. Vivo da solo e mi costringo a rendere "vero" ció che mi circonda proiettando i miei fantasmi sul resto.
Le persone? Sono come i piccioni di Piazza Duomo. A volte.
Altre volte sono dei qliphoth manovrati da qualche entità divina o demonica.
Il sospetto ti viene quando vedi in giro quei ragazzi con la pettinatura alla El Shaarawi, i "testa d'uccello". Piccioni umani che sono sereni di beccare e fottere e cagare guano (che bella parola guano) e poi ritornare nel nido. Procreare.
E poi ai figli, quando cresceranno, gli si regaleranno un bel paio di Hogan e una pashmina, e tutto andrà bene così.
Ma non c'è solo questa dimensione. Alcuni hanno percepito gli altri strati dell'esistenza. Sono i pazzi, i visionari, gli sconsolati.
Le dimensioni coesistono e combaciano. Ci sono calcoli matematici e metafisici che lo dimostrano.
Ma a che serve tutto ció se poi ad "una certa" mi viene fame?
È vero non di solo pane vive l'uoVo, ma anche delle parole del Signore. Anche se lammorte dell'uovo alla coque è coi crostini di pane.
Ebbene peró senza un corpo la mente non potrebbe concepire nulla.
E quindi?
Ho il sospetto che il povero piccione impiegato sia salvo ancora un altro giorno con la sua brioche e il cappuccio.
Vado a farmi un uoMo alla coque.

Friday, April 13, 2012

Improvvisare, adattarsi, e raggiungere li scopo.

Se sei costretto a fare una cosa per forza, la prospettiva rispetto a quella cosa cambia.
Quindi, se sono con le spalle al muro, cerco di "improvvisare, adattarmi, e raggiungere lo scopo", come insegna Tom "Gunny" Highway.
E sono dannatamente fiero di cosa sono riuscito a fare poco fa. Per me un traguardo personale nella vita. E lo voglio dire a tutti.
Non che abbia fatto chissà che cosa, ma imparare a farlo da solo mi fa sentire cresciuto.
Come diceva Henry Rollins, grande maestro della frase, tutto ció che faccio nella vita è nel tentativo di divenire finalmente Uomo.
Quindi ogni piccolo passo verso la crescita è una vittoria per me stesso.
Sorge spontaneo dire:
E quindi?
Cosa avró mai fatto di così speciale?
Un iniezione inframuscolare.
Con le sottocutanee sono ormai un mago, le faccio in qualsiasi condizione psicofisica, da malatissimo, da ubriachissimo, in tutti i posti plicoplicabili eccetera eccetera, ma con le inframuscolo è un'altra storia.
L'ago è lungo il triplo, e deve penetrare tutto nella carne.
Devo stare attento che non ci siano bolle d'aria nella siringa. Seleziono il quantitativo giusto della dose e poi disinfetto la zona con l'alcool. La parte migliore è quella della chiappa favorevole alla mia mano favorita. La destra.
Poi annullo il pensiero per una frazione di tempo, quel momento in cui presseró l'ago e lo faró penetrare fino in fondo.
A quel punto bisogna agire senza pensare. Pensare porta alla paura. La paura porta al blocco. Il blocco porterebbe al fallimento dell'azione.
Io non posso fallire.
Ora tiro lo stantuffo verso l'esterno con la destra mentre con la sinistra tengo ferma la siringa.
Lo faccio per controllare che non esca sangue.
Il sangue non esce, bene, è segno che posso procedere con l'iniezione.
Il liquido è a base oleosa, altra peculiarità che rende complicata questa mia ahimè mandatoria prassi trisettimanale.
Perchè complicata? Perchè con un farmaco normale basta una leggera pressione del dito per farlo penetrare velocemente, mentre l'olio fa resistenza e la puntura è lentissima.
Sembra non finire mai.
C'è da dire che questi nuovi aghi creati al laser sono veramente una figata, sento solamente la sensazione di una leggera pressione, come di un dito, sulla superfice del muscolo.
Presso. Somministro. Cerco di fare veloce.
Inverto la presa della mano destra sulla siringa.
Estraggo.
Nemmeno una goccia di sangue.
Sono l'uomo più fiero della Terra!
Questo significa che la prossima volta che sono in tour, o all'estero, non dovró più fare lo sbattimento assurdo di trovare un medico che mi faccia una cazzo di puntura. Me la faccio da solo.
E risparmio un botto.
Come quando nello scorso tour in USA ho approfittato del day off ad Albuquerque per cercare un centro medico.
Lo trovo in culo ai lupi, in mezzo al deserto del New Mexico.
Porto siringa e farmaco. Coda di campesinos e facce alla Machete.
Passo, firmo delle cartas che tipo se muoio sono cazzi miei perchè sono un gringo etanjero.
Iniezione fatta dal Doctor Carlitos con unas manos de carnicero.
Despues voy a la caja y el tio me dices: son NOVENTA Y PICO DOLARES.
Cono por una puncturita, tio?
Es que no teneis el seguro de sanidad internacional, senor, desculpame pero es la ley americana.
Joder tio esta bien, ahi teneis LOS PESOS.
Vale caballero, asta lluego!
Que vaya bien hombre!
Poi andiamo al Casinó a perdere dei soldi al Black Jack. Ma il ribeye era tra i più buoni che ho mangiato in America, insieme a quello di Omaha nel Nebraska.
Poi ci hanno licenziato il nostro roadie perchè risultava un peso morto. La bistecca gli è rimasta sullo stomago.
A piedi con una valigia in mezzo al nulla del deserto.
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.
Ora posso bucarmi come e quando voglio.

Wednesday, April 11, 2012

Come sono fortunato:

Di poter fermare il tempo quanto basta per prendere un respiro di sollievo e capire che ho ancora un margine di tempo.
Sono fortunato di essere sopravvissuto e di aver resistito a cose-brutte senza mai essermi arreso o fatto schiacciare e condizionare.
Sono fortunato di non essere quello lì che va in giro con il triciclo e la trombetta, e di poter fare il tapis roulant con la "corsetta buffa" e gli occhiali da sole, e ridermela da solo quando le borghesi fissano scocciate e si indignano.
Quindi forse sono come quello lì che va in giro col triciclo e la trompètta? Forse.
Sono contento nel momento in cui realizzo di possedere quel difetto di avere sempre qualcosa in mano che ti si ritorce contro, o le chiavi che ti spezzano le dita o gli occhiali che finiscono nell'occhio, o un bicchiere o le cuffiette che diventano un elastico e ti strangolano improvvisamente. Mi accorgo che Stephen King ci aveva beccato nel racconto in cui le macchine si rivoltavano contro l'uomo. A volte gli oggetti sembra abbiano vita e personalità propria. Sono buoni se li tratti bene, cattivi se li tratti male.
Sono contento quando sfondo il muro di gomma e attacco bottone con una persona che credo sia uno stronzo e invece si rivela meno stronzo di quello che è.
Tra l'altro, e non me lo sono mai spiegato come, ho il potere di far confessare le cose più scabrose e nascoste a persone che mi vedono anche solo per la prima volta. Dev'essere un super potere.
Rispettabili signori di mezza età che mi prendono in disparte e mi confidano che hanno il vizio di sniffare e giocarsi tutto a carte. Non lo direbbero a nessuno, ma a me sì. Alla prima.
Tassisti che mi vomitano realizzandolo allo stesso tempo, che la moglie cubana ha fatto l'addio al celibato (o nubilato?) due giorni dopo il matrimonio. Con un loro amicO.
Evidentemente avró lo chassis del prete.
Uccello di Rovo.
Amo le cose che mi fanno star bene, l'educazione e il modo delle persone.
La gente che fa qualcosa per te senza voler nulla in cambio.
I ristoratori di altri tempi, con classe ed eleganza, come alla Trattoria da Trilussa a Trastevere a Roma, dove ogni volta mi accolgono a braccia aperte e mangio i migliori tonnarelli Cacio e Pepe del mondo.
Amo le mie abitudini compulsive e il rito dei miei caffè e cardio alla mattina. E anche i miei pasti quotidiani e le mie medicine ultra tecnologiche. che poi magari tra qualche anno saranno già roba vecchia.
Come me.
I vizi e le compulsioni saranno sempre più spiccati e numerosi.
Esigeró uno scriba egiziano che segni tutto sotto dettatura.
Una segretaria per i continui vuoti di memoria (meglio se fica).
Un'autista, mi pare sensatissimo, che guidare è stressante e non gradito al nostro sindaco.
Un valletto e all'occorrenza cicisbeo, per indorare la pillola e l'amaro calice.
Si ma quanto costa mantenere un entourage del genere?
Applico il "Sogno Italiano", vado a fare un gratta e vinci e poi torno ricchissimo, va bene?
Vado.

Sunday, April 1, 2012

La Sindrome di Bela Lugosi


Questo è un tema su cui spesso torno con piacere, e che da anni mi fornisce spunti di continue riflessioni e a volte anche ripensamenti.
Non sono certo la persona che non torna sui suoi passi.
Non sono un crucco.
E quindi?
Di cosa sto parlando?
Parlo del discorso affascinante della "maschera".
Indossare una maschera. Costruire la maschera. Controllare il potere della maschera. Lasciarsi possedere dal potere della Maschera. Trovare se stessi nella maschera. Liberarsi della maschera. Cambiare maschera?
Quanto di me fare sapere a chi mi sta vicino, e lontano, e quanto invece far credere.
Il bisogno di svelarsi, ma che spesso è una confessione, o purga, è molto presente in me.
Sembra quasi che svelando parti di me, sebbene inventate da me, sia una necessità di espressione. Una realizzazione.
Da piccolo volevo fare l'astronauta, avevo una "Enciclopedia della Fantasienza" con delle stupende diapositive. Volevo fare qualcosa di coraggioso ed eroico.
Volevo essere un supereroe.
Volevo piacere a mamma e papà. li volevo far ridere.
Forse non è cambiato niente.
Forse.
I supereroi indossano una maschera.
Si cresce, per lo meno si cresce fuori. Si anche se sono nano un pò cresco.
Mi insegnano delle cose che dovrebbero rendermi uno di loro.
Mi insegnano la differenza tra le cose buone e le cose cattive.
Mi insegano che il bello è relativo.
Mi insegnano che bisogna essere sinceri.
Non si scappa dai loro insegmenti. Devo vivere e sopravvivere insieme a Loro.
Gli altri.
Ma l'essere umano ha qualcosa in più che non hanno gli Dei.
L'errore.
L'errore è la cellula che schizza perversamente dal percorso che loro mi svolgono prestampato davanti.
L'errore è quando mi fanno studiare storia e a me stanno simpatici i nazisti e sul culo gli inglesi.
L'errore è quando mi dicono che bere fa male, ma io bevo fino a perdere i sensi e andare in coma.
L'errore è quello che non mi fa adattare alla presa elettrica.
Sono il gioco dei mattoncini a stella che non entrano nello spazio rotondo.
Fatto sta che a furia di indossare una maschera da me costruita, l'ho ormai assorbita dentro di me.
Faccio un distinguo.
Alcuni indossano una maschera per evadere alla routine quotidiana. Il criceto umano che da lunedì a venerdì gira la ruota del sistema è spesso lo stesso che il sabato sera si traveste da neonato e va nella dark room a farsi fare un clistere punitivo.
Oppure quello che prova a fare il Tony Montana del week end e si ammazza di destri di barella fino a morire.
Non li giudico, tutti facciamo errori. Appunto.
Io invece appartengo a un'altra specie. Io probabilmente indosso una maschera quasi sempre, tranne quando sono me stesso.
Mi viene in mente il film Natural Born Killers. I protagonisti sono due killer che accettano la propria natura delirante di outsider diventando finalmente se stessi tramite l'omicidio seriale.
E la colonna sonora è spettacolare.
Il rischio è quello di cadere nella Sindrome di Bela Lugosi, involvere in me stesso ed implodere entropicamente.
Bela Lugosi era bellissimo. Era il più elegante.
Bela Lugosi è morto?