La mia vita sta diventando una sorta di interferenza con la mia vita stessa.
A volte credo di sognare e invece sto in balia di sensazioni così prepotenti che sono capaci di dominare il corpo, la materia.
Che siano queste le interferenze che mi impediscono di vivere la realtà come ogni altra persona? Ma poi, del resto, perchè io dovrei vivere come ogni altra persona? In cosa sono diverso io?
Forse proprio dal fatto di poter prendere coscenza che sono le "interferenze" a rendere completa la mia esistenza.
Una completezza nell'incompletezza.
Vivere o lasciarsi vivere.
Ma che cosa vuol dire "vivere"? È una questione di mera quantificazione, realizzazione materialistica del quotidiano? oppure forse è la capacità di accettarsi e farmproprio il momento in cui ci si ritrova.
Forse.
E comunque essere assoluti è più facile che essere elastici!
I lobotomizzati hanno sempre ragione.
Il babbeo infatti segue il branco e si accontenta. E in questa sua semplicità sta il comodo conformismo che non interferisce nella sua sfera psicologica. Ammesso che ci sia.
A volte mi sento solo?
Beh la soluzione c'è. Mi tengo compagnia con i miei amici immaginari. Loro non mi fanno sentire in colpa se la sera prima ho bevuto e, da Pinocchio quale sono, mi son messo ad alzare la voce in discoteca perdendola stupidamente.
Ora sono qui a leccarmi le ferite. E a scrivere questo come auto-terapia di sfogo psicologico. Mi vergogno della pateticità di queste parole. Del resto non sono ancora una divinità e quindi posso permettermi qualche debolezza.
Consigli di lettura: La pelle, di Curzio Malaparte.
Le parole usate in questo libro sono ironiche e drammatiche e potenti, sono schiaffi in faccia alla borghesia e ai benpensanti. Eppure sempre mantenendo un tono di classe ed eleganza elevatissimi.
Attuale soprattutto per i cosiddetti "radical-chic".
È proprio vero che come la fame vien mangiando, la scrittura vien scrivendo. E se si vuole uscire da un ghetto, come scrivevo l'altro giorno, la cosa più facile e pratica è aprire quella porta e uscirsene sulle proprie gambe. Non si è mai con le spalle al muro.
L'evoluzione porta l'uomo a dissociarsi dal gruppo.
Questo è sempre più frequente con i vari Social media di internet.
Hai immense frequentazioni online, gente che fanno gli amici e fanno le "faccine", e poi quando li vedo nella realtà quasi non mi salutano.
Che pena. Eppure stando a casa con gli amici immaginari non perdo la voce come in discoteca.
Pelle. La pelle è quella cosa che copre il marciume o le cose belle che abbiamo dentro.
Eppure ancora prima di sapere se uno ti sta simpatico o antipatico è la pelle a darti un messaggio.
La pelle è sia qualcosa di lombrosiano, sia qualcosa che cambia nel tempo.
La pelle è qualcosa a cui dovrei prestare più cura. Di vita ce n'è una sola e il modo estremo con cui mi comporto con me stesso non è certo cosa buona per la mia pelle. Per la mia voce, per i miei addominali, per i miei capelli.
Interferenze che interferiscono
Intransigenti nell'esigenza
Di genesi dell'esegeta
Trascuranti lo feriscono.
ah..Pura verita'. maledette le interferenze, io le chiamo anche devianze. Le odio cosi tanto che me ne sono innamorato. Non potrei essere nemmeno io come gli altri. Ci ho provato ma per fortuna hp perso la speranza.E mi sento anche un po strano a non essere nello sporco giro dei Social network. ma proprio nn riesco. mi manca alcune volte il rapporto con artisti , esteti.. come Te Lord, ma nutro sempre la speranza che qualkuno ceh abbia qualcosa da dire mi cerchi e mi dica. ciao
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