Tuesday, March 26, 2013

Margarita la domenica.


La domenica bevo Margarita. Mi restituisce il sodio che durante la settimana evito di assumere per motivi scientifici.
Hotel di mondo, a Roma. Bel posto. Clientela di giovani romanini bene. Insomma quelli che ci sono arrivati che le Hogan non vanno più bene. Ok, ce le hanno, ma con riluttanza, e a forza di aver letto su Twitter che fanno sfigato, le hanno messe nell'armadio. Con la lacrimuccia.
C'è Pippotto, quello che prima, al parcheggio, per farsi un po di coraggio si fa il pippotto sul cd di Anna Oxa. Passerà il tempo a guardarsi attorno, ad un tavolo di gente che è uscita di casa per forza, per esserci, con altri come lui che si guardano attorno e si chiedono cosa dire a quello di fianco per non apparire fuori luogo e a disagio. L'ostentazione della disinvoltura sufficente come scudo per non tornare a casa, mettere la testa sotto al cuscino, e piangere.
C'è Pashmina. Un tizio che qualche mese fa fa mi saluta, io gli dico ciao un pó incerto, lui capisce che non mi ricordo, mi fanno notare che è l'amico di Frase Fatta, io non so, del resto, chi se ne frega se anche non mi ricordassi. Gli dico "scusa, ma non ricordo", e lui "Ma come, abbiamo cenato insieme, abbiamo pure fatto l'apericena", ma io continuo a non assimilare la cosa. Mi tirano calci da sotto il tavolino, ma ho la memoria che vuole non lavorare.
Poi ho un flash, mi sovviene che le altre volte che l'avevo incontrato aveva la pashmina al collo - essendo calvo, porta la pashmina al collo, un assioma - e allora lo riconosco, "ma l'altra volta avevi per caso la pashmina al collo?", e lui "Si, la porto quasi sempre" (gliela si vede anche in agosto), e allora capisce che si è fregato. Una persona che senza pashmina non è più lei, ma un'altra.
C'è Frase Fatta, professionista sulla quarantina, frequentatore di svariati ambienti e strati sociali, riconciliato con il microcosmo e il macrocosmo, dice di non bere più alcool e invece lo sgamo a bere dai bicchieri degli altri quando girano la testa dall'altra parte. Si manifesta solitamente giocando su battute tipo se tu sei dimagrito o ingrassato, e con frasi tipo se dimagri ancora scompari, se ingrassi ancora scoppi. Chiede con ansia che cosa farai nel weekend prossimo. Un pò il simpa della cumpa.
C'è Voce Chioccia. Uno che muore di fame e sta all'altro tavolo, ti dà la schiena, ma si volta di tanto in tanto e pizzica il tuo sedano, che io amo il sedano, e ti dice "ti rubo un pezzetto di coso, di sedano", e fa finta di bere il bianchino al tavolo dei suoi amici-tavolata, che a Roma la gente non riesce a non fare la tavolata, perchè di solito si applica la regola del se magna e se beve. E quindi in luoghi a la pàge si sforzano di manterere un tono, ma dentro sclerano perchè non hanno le pizze da sbafarsi. Si girano, e ti sussano gli appetiziers dal tuo, di tavolo.
Poi arriva l'amica mezza fica (che sotto angolazioni sobrie, in realtà è una mezza cessa) e proclama: "Che si fa?"
E io, al mio terzo graditissimo, ma provato da tutti sti fenomeni, Margarita domenicale, mi chiedo: "Che si fa, COSA?"
Che si fa?
"No, tipo 'na pizzetta, 'nna cosetta..."
'NNA COSETTA?
Ma una cosetta, COSA?
Tutte le esuberanti forze della gioventù iniettate nel corpo di una inutile forma di vita benestante che ha solo in mente una cosa: cosa fare dopo. E lo chiede ancora prima che un dopo sia plausibile. Lo chiede mentre tutti sono ancora lì col loro bicchierino di bianchino. O Spritz nei casi più coraggiosi.
Beve un mojito poco alcolico, ma molto dolce, sta con occhiali da vista finti a montatutra grande per giocare alla nerd di buona famiglia, ha i picci, i sordini (soldini) studia comunicazione in qualche stupida università di comunicazione, ma continua a coniugare frasi con "famo, dimo, nnamo, magnamo, magnasse (congiuntivo), e articoli IL sostituiti da ER. Racconta storie su ex musicisti tossicomani che peró avevano un grande cuore.
C'è Cappello, altra tipologia di calvo, ma più sportivo, che da subito ha optato per un look più aggressive e sta col chiodo e beve birra. Una corona. Ce l'ha in mano da un'ora, ha raggiunto ormai il livello urina annacquata, ma se la stringe in come fosse un salvagente in alto mare, è l'unico della sua tavolata a non vestire con giacchètta e pashmine varie ed è l'unico a non domandare cosa faranno gli altri durante il ponte. In compenso ha come vizio di forma quello di chiedere con compulsione, a tutti, il contatto su Facebook. E stasera la gente non lo caga. "Ah, è Cappello, quello che chiede Facebook a tutti".
E poi c'è il caso teratologico migliore della serata. Delle serate. Perchè non c'è serata in luogo mondano di livello a Roma, dove non ci sia questa tipologia femminile: PROGNATISMO.
Al compimento del trentacinquesimo anno di età, la donna bene romana si sottopone, mandatoriamente, ad una serie di operazioni chirurgiche. O meglio, diciamo che si sottopone ad una sola operazione, e ad altre quindici per risolvere i danni estetici della prima.
Automaticamente il volto della Milf in questione subirà pian piano la mutazione in una protuberanza rigonfia, nella zona tra la base del naso e mento, denominata PROGNATISMO. Abbronzatissima (Mega Solaryum in Corso Francia), appalestratissima col personal al Circolo Due Ponti od Acquaniene, gradisce frequentare i bei luoghi, e si circonda di giovani, ma il cuore e la testa li perderà per il panzone gonfio di turno. 
I luoghi comuni. Le Hogan. Gli Huggs fino a primavera. La Mini Cooper e gli sms in curva a gomito. La sigaretta elettronica. Gli occhiali da vista finti. Il week end in barca. Nella barca di qualcun'altro ovviamente.
Ed ecco l'angioletto sulla destra che mi pone mentalmente la domanda. "Ma Lord, a te pure piacciono i bei luoghi e il buon bere, perchè devi cacare la minchia ogni volta?"
Ma per fortuna appare il diavoletto sulla sinistra e risponde all'altro pusillanime piumato. "Non stare a sentire queste cavolate, Lord, tu non fai altro che prendere atto scientificamente delle aberrazioni umane che ti stanno attorno. Del resto, tu volevi stare al chiuso nella saletta vicino al fuoco, a noi gradita, ma ti hanno costretto a sedere qui fuori, sotto questi stupidi funghi riscaldanti, con la scusa "ma almeno vediamo un pò di gente". Ok Lord, diglielo che la gente la vedi, ma non crucciarti se tu la vedi di più degli altri, magari non meglio, ma di più. E che in fondo non vuoi loro male, ma come al Freak Show si entrava nel carrozzone dei mostri per rimanere stupiti dalle difformità, così anche qui rimani stupito dai casi umani.
In fondo non dai fastidio a nessuno, ti siedi, ordini da bere, consumi, paghi, e salatamente, e hai a disposizione il variegato spettacolo degli esseri umani."
Ora ho il mio terzo Margarita con tequila Cabo Wabo reposada e crust di sale Maldon in mano. Ottimo lavoro dello zio al bar.
Tra l'altro il barman furbetto mi rifila che il Maldon è giapponese, mentre so benissimo che il Maldon è di una cittadina della contea dell'Essex, in Inghilterra, e che là facevano sale fin dai tempi degli antichi romani, parenti suoi, non dai giapponesi, che tuttavia fanno un ottimo whisky copiando le tecniche scozzesi. Glielo faccio notare e allora gira subito la frittata dicendo, certo, è inglese.
Ma del resto se anche avesse sbagliato non sarebbe certo stato un crimine. Ci sono cose peggiori.
Come il Voce Chioccia che insiste a rubarmi il sedano.

Margarita Cocktail con Cabo Wabo Reposada e crust di sale Maldon


4 comments:

  1. Chi non e' mai stato a Roma e non ha mai frequentato la sua movida, non potra' mai capire fino in fondo quanto tutto cio' rispecchi la realta' al 100%.

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    1. Io sto solo imparando. Poco per volta.
      Eppure non credere che con la movida di Milano (o altrove) sia meno impietoso.
      Per par condicio preparerò al più presto un approfondimento meneghino...
      Ciao!

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  2. Roma, Milano, Tokyo o New York...ma quanto e' buono il Margarita col sale "brinato" sul bordo del bicchiere?!

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  3. Bravo Lord, mi piacciono queste tue fotografie sul "contemporaneo giovanile e non".provo una discreta dose di inquietudine nel pensare che tutto quello scritto è reale e vivente e non parte di un libro o sceneggiatura di u n film caricaturiale. é vero' non solo a Roma..scusa. roma (retaggio gallico)cè quest ansia del cosa fare dopo? Io preferisco quelli che si concentrano sul momento, non mi interessa il dopo.Ogni tanto nelle mie ormai sporadiche "gite sociali" tra gli umani, mi apposto anche io a mo di UNA FINESTRA SUL CORTILE e osservo i lcampionario umano.disgustoso e affascinante sempre.Peccato solo che questa gioventu' e sempre ferma nei luoghi comuni e a mio parere sono inutili sopratutto al oro stessi. .sai come'..
    Se te se moeuvet mai
    spetta minga che te rusen.
    ciauz

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