Thursday, March 29, 2012

Petizione di peti a ripetizione.

O come direbbe Iggy Pop: "We're all gonna die, so let's be nice".
Peti - zione
Dicono di cogliere al volo quest'occasione!
La Lombardia diventerebbe un bel cantone svizzero ottenendo indipendenza. Si pagherebbero meno tasse, si entrerebbe in un Paese all'avanguardia e puntuale, neutrale, fuori dalla negativa Europa e soprattutto dai malvagissimi Stati Uniti (Oooh che cattivoni!)
Faremmo la figata mondiale di passare al franco, con annessi e connessi; si pagherà tra l'altro un minor pedaggio autostradale rispetto a quello schifosamente ladro italiano; e soprattutto si continuerebbe a parlare italiano, mantenendo dunque le nostre fighissime tradizioni.
Un botto di gente sta aderendo alla cieca a sta cosa.
Gli stessi fenomeni che l'anno scorso festeggiavano l'Unità d'Italia sventolando la bandierina con la bava alla bocca e lo sguardo ebete.
Gli stessi che insomma mangiano cappuccio e brioche alla pausa delle dieci.
Gli stessi che benpensano.
E quindi?
E quindi da un lato mi divertirebbe vedere realizzarsi un delirio di proposta del genere. Per puro spirito di contraddizione.
Per mettere alla prova la massa di esseri che da un giorno all'altro non sarebbero più Italiani, ma Svizzeri di punto in bianco, dopo tutto il casino di bandierine che si è comprate l'anno prima. Mi piacerebbe vedere chi si sfrega le mani e chi si compiacerà realizzandosi.
Io temo più il convinto che lo scettico.
Temo la rigidità delle leggi univoche.
Temo la non-italianità dello svizzero.
Temo chi si mette in fila.
Temo i gruppi di turisti e l'omologazione.
Sono un anarchico? No.
Sono per l'educazione e il buon senso.
Odio gli stupidi e i furbi o entrambi, nella maggior parte dei casi.
Jung è svizzero, ma suppongo non sia abbastanza un buon motivo per regalare una regione ad uno stato straniero senza colpo ferire. Cazzo una volta si facevano le invasioni, si facevano le guerre. Ora arriva un cioccolataio, ti chiede permesso, tu gli dici prego, e ti ritrovi tipo con una scopa nel culo a ramazzare i truccioli di orologio a cucù per terra? Di casa tua che ora e sua?
Ma forse:
- Lorsignor petizionista
dell'annession posizionista,
con la firmetta in tutta fretta
Preferissie un bel Ciobar
- Che il bel glauco elvetista
Con la grazia da estetista
Nelle chiappe ben t'infila
Il tricolor a sventolar.

Domanda: sono un nazionalista?
Risposta: l'Italia è tipo il casino di cavi aggrovigliati da secoli dietro al televisore. Se cerchi di fare ordine salta tutto per aria.
Si stava peggio quando si stava meglio allora?
No, ma non toccare quei cavi, altrimenti te ne pentirai.
Pentiti, pentiti o scellerato!
Niente cappuccio per un mese.
E un cucchiaino di merda al mattino al posto della Nutella.
E fai la faccia che ti piace!

Ps: lasciamo che siano le troie a prendere decisioni per noi. Inauguriamo e benbrindiamo a un allegro paese governato da bagasce.
Sempre mellio le belle zoccole fortunate e quindi portafortuna e sorridenti, che le littizzetto invidiose e menagramo che soffiano sui belli; o sballio?
Cosa ne penserebbe il migliore Marinetti?

Friday, March 23, 2012

DxBI. Donna per bene indignata.

Il Fascino Discreto del Bukkake alle poste.
Immagino che l'aspetto bigotto sia una maschera per nascondere attitudini socialmente disdicevoli come lo scambio coppie nei parcheggi dell'Hinterland o nelle dark room per feticisti.
La donna per Bene Indignata (DxBI) cammina di fretta. È scocciata perchè qualcosa si frappone irrimediabilmente fra lei e la sua meta.
Si, ha su le Hogan panna. Sta andando alle poste per sbrigare una commissione di importanza fondamentale per il futuro.
A mezzogiorno mangerà farro, poi tisana all'anice stellato.
Scheletro nell'armadio: soffre di meteorismo molesto.
Che sessualità possiede la Donna per bene Indignata?
Tacco 8. Mai esagerare.
Un cane.
Un Facebook con la foto della spiaggia e un'altra pazzerella di quando beve un mojito a Formentera.
Suo marito il venerdì mette i pantaloni rossi, la pashmina, e la porta alla Pescheria Da Claudio a mangiare un finto sashimi in piedi.
Lei lo sgrida scocciata che ha parcheggiato troppo lontano, c'è il pavè e non vuole camminare coi tacchi.
Ci sono venti gradi, ma hanno tutti e due il piumino BEIGE.
Due passi. No, sono stanca. Ho fatto GaG oggi.
Le amiche di Rocco Siffredi ne sanno qualcosa di gagging.
La Donna per bene Indignata lo approfondirà stasera al parcheggio del Carrefour di Assago con un gruppo di idraulici delle valli.
Oggi è una buona giornata. Il C.A.V. È apposto, credo, e davanti alla vetrina passano svariate situazioni femminili interessanti.
Via Filodrammatici ha sempre avuto quel suo Allure meraviglioso. I fortunati che la abitano possono godere di tanto in tanto dei vocalizzi dei cantanti lirici provenienti dall'accademia della Scala.
La cosa che mi costa di più, e non è mutuabile dall'Asl, sono gli aghi per le iniezioni.
È ironico come a certe cose non ci si abitui mai. Le sottocutanee sono meno fastidiose di un morso di zanzara, ma le inframuscolo sono una rottura di palle. Quindi per quest'ultime viene un'infermiera pugliese a farmele. Fortuna che le devo fare solo ogni 21 giorni.
Una delle cose più belle e ascoltare Keith Jarrett, Concerto della Scala, proprio in piazza La Scala.
La seconda parte del concerto è un brano di 27 minuti e quarantadue secondi con due dinamiche fondamentali differenti.
La prima è una parte dodecafonica di musica tipicamente Contemporanea, che ti trascina in una milano nevrotica e descrive perfettamente la sensazione di superficie delle cose che vedo camminando per piazza del Duomo. Anche le cose fastidiose. È il ritratto perfetto e dinamico, in continua evoluzione, di una serie di visioni oggettive e soggettive, futuristiche, veloci, positive, nevrotiche. Le conosciamo bene, comunque, ma è così apposta.
Poi peró verso il dodicesimo minuto ha inizio una seconda parte che approfondisce il lato malinconico e profondo delle cose.
Il piccione che prima ti dava fastidio ora è tenero, gli noti la zampa storpia.
Il nano che prima ti faceva ridere ora ti appare in tutta la sua disperazione e condizione infima.
Il cameriere coi piedi piatti ha tutta una baracca da portare avanti, eppure continua a servire il Camparino con eleganza e risponde con un sorriso.
La Donna per bene Indignata ha un tumore al seno, ma non lo sa ancora.
E questo che cazzo vuol dire?
Che se uno ha un tumore allora non è più uno stronzo? Che ci si puó giocare il jolly della pietà comune?
O forse che se conosci bene la Donna per bene Indignata poi scopri che è più simile a me di quanto si possa immaginare.
Si, certo.
Ma tipo a migliaia di anni luce e in un altro multiverso.
In quello dove mi alzo alle 6 per andare a "sporcarmi le mani con la vera merda". In quello dove mi devo sentire in dovere di giustificarmi delle mie idee con i fantasmi.
Mi sono rotto i marroni di rendere conto a una coscienza con cui non voglio più andare a braccetto.
E quindi?
Cosa ne facciamo della DxBI?
La facciamo guarire dal tumore e la diamo in pasto agli idraulici affamati.
La rimettiamo sulla piazza con una sesta di tette e un canotto come labbra, cougar da battaglia il mercoledì sera al Gattopardo e con l'hobby della vivisezione.

Tuesday, March 20, 2012

Menta - Eucalipto - Arancia - Mango

Li ripeto ossessivamente come uno scioglilingua tantrico dal momento in cui entro nell'Aromarivm della palestra e penso.
Che sto dormendo pochissimo, che ho delle fissazioni e delle abitudini dogmatiche che cerco sempre di aggirare, ma infallibilmente mi risucchiano ogni volta.
Sono un vescovo.
Sono comodissime le sedie / poltroncina del Cafè Trussardi, e anche se oggi sono un pó spompato, mi sono svegliato presto e ho fatto dei giri a che a posteriori avrei potuto risparmiarmi, sedermi qui mi fa ritornare una certa serenità.
Il solito discorso delle cose belle che ti circondano. A volte è importante conoscere il nome delle cose, altre volte basta solo "sentirle" per assimilarne parte dell'essenza.
È come se ogni cosa avesse un suo profumo.
Il profumo del bello. L'Allure.
Il mio bonsai che cresce bello e folto e con la sua dignità, al mattino, baciato dai primi raggi del sole mentre faccio il caffè. Lo guardo come un figlio che cresce bene.
La Dolce Attesa di domani sera, che festeggio la mia guarigione con il primo Martini da quindici giorni di astinenza.
L'allure del mio bicchiere autografato nel Bar Da Giacomo al Museo del '900, con vista Duomo. Il posto più spettacolare al mondo.
L'allure. E a furia di dirlo sembro un ricchione.
Stare bene e ridere a crepapelle per delle stronzate anche senza toccare alcool.
Sentirsi vivi quando passa una bella fica, che ti fa girare la testa perchè è come un bel giocattolo nella sua confezione nuova. Inavvicinabile e intoccabile perchè sta dietro la vetrina del cartolaio.
Come vestono male gli stranieri. Puoi salvare la parte di sopra, ma hanno quasi sempre delle scarpe di merda. Lo vedi sto essendo snob anchio, mentre poi non lo sono.
Abbaio, ma non mordo.
E mi ordino un altra bottiglietta di S. Pelle.
Passa un gay con i capelli come "Il Falso Yuda".
Allora.
Premettendo che lo Yuda di Hokuto No Ken sta a Boy George come il sosia di Yuda sta al sosia di Boy George, e ammettendo che quando si pesca il Tarocco di Yuda Si commetteranno indubbiamente delle nefandezze (alcuni giapponesi stanno facendo V con la manina proprio in questo momento dall'altra parte della vetrata), insomma premettendo tutto questo, nel momento in cui appare un sosia di Yuda (o Boy George che sia), succede sempre qualcosa di particolare.
Del resto è sempre meglio un sosia di U/D che una Littizzetto vagante.
Morale l'anno scorso a Belgrado ho fatto una performance con Trebla e nell'after party ci sarebbe stato, come dj, nientemeno che Boy George, oddio, ovvero Yuda. E la cosa bizzarra è che oltre a lui c'era anche il suo maledetto sosia, quello da portare dietro per timore di essere uccisi da Rei. La controfigura. La mezza figura. Ovviamente meno bello di lui. Chi potrebbe essere più bello di Yuda comunque?
Insomma mentre penso a questo simpatico ricordo delirante, avvolto e offuscato da altri miriadi di eventi più o meno rilevanti, ecco che mi chiama Franco Robusto da.
Belgrado! Poi non diciamoci che Jung non fosse un semidio.
Erano due giorni che non lo vedevo. Ultimamente viaggia di continuo. Anzi, "viagia", perchè spesso e volentieri è nell'Est.
Lord, ascoltami, sono a Belgrado!
Si ciao Robusto. È il suo nuovo nome da come ha deciso che prima o poi nella vita bisogna dare una svolta perentoria.
Lord ascoltami.
Ti sto ascoltando Robusto, tutto bene?
E quindi?
E quindi cosa?
Ah ecco, ti ho preso la paprika dolce che hanno qui a Belgrado.
Grazie sei bravissimo! Lui ovunque vada si ricorda sempre di me. È un grande.
Poi ti saluta la Milinovic e.
Dillo senza la "no"?
Milivic.
E quindi? (X 3)
E poi tu non sai chi ho visto ieri sera al Bordēl.
Cavolo che bello il Bordēl, è dove abbiamo fatto il mini-show, chi c'era?
C'era IL SOSIA DI YUDA.
Silenzio. Non è possibile.
E cosa faceva?
Si drogava davanti a tutti come un pazzo, sguaiatamente, ormai preda dei suoi demoni più depravati, a briglia sciolta. Indossava un bustier e dei decolletee tacco 12 rosso sangue. A un certo punto ha avuto quello che gli alcolisti chiamano il "Momento di Lucidità".
Ha fermato tutto.
Serissimo. Si spengie la musica. Non fiata nessuno.
Lui prende uno sgabello, ci sale sopra coi suoi tacchi 12 e.
E che cosa?
E molla un peto lunghissimo e maleodorante.
Poi cade dalla sedia e lo raccolgono giusto al volo per portarlo in ospedale. Lo conoscono bene da queste parti.
Che bello! Che belle scene! Che eroe della Stella del Tradimento, che buon esempio vivente di delirio di onnipotenza. Che genio della tecnica, che raffinato pianificatore di eventi!
Dillo con tre E.
Eveneti. Si, gli eventi veneti! gli eveneti.
Quando torni, Robusto?
Domani sera. Torno apposta perchè so che faremo un brindisi insieme.
Brindisi senza B?
Rindisi.
Che bello non vedo l'ora!
Barnogi!

Nella foto il mio bicchiere al Museo del '900

Monday, March 19, 2012

Tombussi & Mestieri

Tombussi & Mestieri.

Mio papà mi diceva sempre, Meglio un ciuccio sano che un cavallo da corsa ammalato.
Peró io son nato cavallo da corsa. E infatti, come per rispettare ogni buona tradizione, sono ammalato.
Niente che non si possa curare con la moderna ricerca tecnologica, ma tuttavia qualcosa che fa riflettere.
Rifletto sul fatto che preferisco essere quello che sono, con tutti i miei complessi e processi compulsivi, i difetti comportamentali e gli stati mentali dittatoriali a una direzione sola. La sindrome ossessiva del riflesso.
Poi peró un giorno papà mi fa, non ti applichi.
E quindi?
E quindi ti spremi le meningi per imparare a memoria le poesie, se sarai bravo e prenderai un buon voto verrai premiato con un nuovo Masters of the Universe. Sono nascosti li da qualche parte in un sacchetto dentro lo sgabuzzino, li ha già presi tutti in anticipo, non credo che si possa amare più di così un bambino.
E non è facile essere un padre.
Il bastone e la carota.
Grande Padre contro Jagger? Mi fa stavolta Yevonde.
Secondo me Jagi, ma a malincuore. Grande Padre ama i suoi figli Cobra.
Si, li ama così tanto che alla fine li sacrifica tutti per salvarsi.
Eh, ma lo fa per la salvaguardia genetica della stirpe. È un padre saggio.
Metti al mondo un figlio e affidalo ai lupi. Forse questa è la cosa migliore che un padre possa fare? Forse.
Oppure diventare il suo acerrimo nemico, come Darth Fener col suo bimbo Luke Skywalker.
Del resto, a posteriori, la Resistenza va schiacciata. Abbiamo un Impero che vuole mettere ordine e riportare in pari i conti della Galassia, e ti trovi in mezzo alle palle sti partigiani sconquassati, figli ribelli e derelitti Wokies che vogliono farsi canne tutto il giorno nei bar di Tattooine guardando film preistorici come Blade Runner negli schermi dei loro iHologram-phones. Come dare torto all'Imperatore? Quel caro vegliardo.
Raoh stesso uccide suo "padre" Ryuken in un gesto di pietà mascherata da ambizione. Risparmia ad un vecchio guerriero la morte per malattia.
Ma la realtà esiste ancora?
Ad un certo punto arriva Francina, Tombussi & Mestieri per gli amici. La dimostrazione vivente che si quaglia anche a essere poliedrici. La cosa è bivalente.
Tombussi & Mestieri dev'essere un detto preistorico lucano, roba da Sassi di Matera, roba da gente che ha scoperto l'elettricità l'altro giorno. Roba tipo che se non sei un ciabattino che si rompe il culo a risuolare le espadrillas non hai "quagliato". Roba che se non ti alzi al mattino alle 6 e non torni a casa alle 22 sei uno scansafatiche. Roba che se hai delle idee sei un fanfarone e un eretico. Roba che nella vita devi lavorare, devi lavorare, devi lavorare. Ma perchè?
Perchè se non lavori ci sarà sempre qualcuno a puntarti un ditino borghesino e lavoratorino e inquisitorino e ti indicherà lui cosa è davvero giusto per te. Si, perchè c'è sempre quello che non sa un cazzo di te ma è convinto di conoscerti meglio di te e allora ti dirà che nella vita TU ti devi sporcare le mani di fango, nella vita, per vivere, devi fare il ciabattino, il barbiere, devi essere umile e volare basso, andare a votare e fare il tuo bravo dovere di bravo borghesino, magari voti sinistra, così lui è più contento.
Ma "Lui" chi?
Lui, quel dito puntato su di te. Quello che anche applicando la tecnica del "Tutto è Mio" rimane sempre come l'ospite indesiderato.
Lui, l'ombra vendicatrice e giudiziosa del poggiapiede che ti aspetta rassicurante a casa dopo una giornata passata a spurgare i condomini, a vendere ortaggi, a timbrare il cartellino.
Insomma l'eccezione alla regola lucana, Francina, è scenografa, lighting designer (elfa maga di 20º livello specializzata in fulmini, si, D&D 3.5...), pasticcera (è vero ha lavorato per un obeso che faceva torte per De Michelis), neo sarta e costruttrice di pupazzi (pupazzi a chi? Shhh! Non ascoltare Pallino!), Ricercatrice, documentatrice ed esperta psicologa, suo malgrado, di svariati casi umani, tra cui me. Fine degustatrice di Ruinart e Cosmo, nonchè mutante col potere del metabolismo variabile. Una contraddizione vivente, una genovese dalle mani bucate. Simbolo apocalittico questo. Tipo la nascita dell'Anticristo. Dovrei giocarlo al Lotto?
Meteorismo? Giorgino capisce Roma per Toma.
Si quello che hai tu quando bevi il Dave Disaster.
Quindi tu dici che è il Chinotto che mi fa quell'effetto?
No, piuttosto la combinazione di Chinotto, Montenegro e vodka.
La Minetti ti ha fatto un chinotto?
No, Giorgio, la incontro in palestra ma non mi ha fatto un chinotto.
Chissà se saró un buon padre.
Chissà se saró padre.
Grande Padre (del Clan della Zanna).
You and the Night and the Music. Chissà se l'aveva suonata Chet Baker quella volta che c'era anche mio papà a vederlo, negli anni sessanta a Milano.
Erano tutti ragazzi. Chi sarebbe sopravissuto, chi sarebbe morto.
Chi sarebbe diventato immortale e chi avrebbe dato alla luce a un figlio.
Cazzo ora mi faccio schifo da solo. Sembro quei comici che a un certo punto vogliono fare uscire la "Lacrimuccia"mal pubblico.
Insopportabile. Non sia mai!
Un padre puó essere padre e puttaniere allo stesso tempo. È così anche per la madre. Ma voler bene al figlio è sempre facile?
Il marito della Franzoni cosa ne penserà a riguardo?
Ci sono padri che gettano il figlio dalla rupe?
Il giorno del papà in meridione si invitano poveri e disagiati, o anche solo scapoli, a casa a mangiare le zeppolelle. Che tristezza. Lo scapolo ancora visto con l'occhio medievale di chi in poche parole è un Tombussi & Mestieri.
Non si applica, si sveglia a una cert'ora, si sbarba, si benveste, dice la sua, a una cert'altra ora fa "qualcosa", poi lo invitano in un posto, si cambia per l'occasione. È un gagà insomma, saluta con il gesto del piedino, ma alla fine della giornata non ha quagliato un cazzo.
Quanto mi sta simpatico peró.
E i padri che sopravvivono ai figli?
Era meglio un ciuccio sano che un cavallo da corsa ammalato?
Mi viene in mente Un Borghese Piccolo Piccolo di Monicelli. Uno dei più grandi capolavori del cinema italiano. Appena Sordi riesce dopo grandi fatiche a far passare quel ciuccio sano del figlio alle ammissioni degli esami statali, dei rapinatori glielo ammazzano per isbaglio. Proprio davanti agli occhi. E la commedia diventa prima dramma, poi grottesco, con la moglie che impazzisce e la nascita spontanea della inclinazione all'omicidio seriale.
I mille casi della vita.
Mai giudicare male un Tombussi & Mestieri, è quello che forse sopravviverà all'avvento degli umanoidi e dei ditini benpensanti.
Benpuntanti.

Buona festa del papà da Kiba Dayo / Grande Padre!

Saturday, March 17, 2012

La Tecnica del Tutto è Mio.

Let's get Lost.

Ho imparato una nuova tecnica della Scuola Imperiale della Fenice. Si chiama "Tutto è tuo".
In poche parole quando sono fuori in giro, immagino di essere a casa mia e che quindi, derivativamente, tutto sia mio.
La gente che vedo in giro sono ospiti di casa mia. Devo essere gentile ed educato chiaramente, come lo sarei con uno che entra in casa mia. Perchè sono gli altri a essere in casa mia. Non viceversa.
Buon giorno!
Salve a lei.
Fatto sta, che con questi bei propositi pompanti e pimpanti mi dirigo con tutto vigore verso il bar Trussardi, dove l'altro giorno stavo così bene a osservare le gambe delle impiegate passeggiare avanti e indietro attraverso la MIA vetrina. Ma.
Sabato apre alle 12. Che cazzo vuol dire che sabato aprono alle 12? Hanno capito il mio giochino e
Si son messi daccordo? Mi sembrava troppo bello infatti che una cosa bella si potesse ripetere due giorni di fila.
Proviamo con l'Hyatt.
Porta chiusa. Che cosa?
Maledizione, neanche un barman dei miei a intravvedermi dalla vetrata. Nella "Cupola" ci sono quattro stronzi arabi e russi con le loro stupide colazioni e io qui fuori a fare la muffa?
Secondo rimbalzo.
Il ripiego. Brera, ma tanto la città è mia del resto, no?
Giù a camminare con lena sotto il colonnato della Cariplo, becco il matto che canta Heidi con voce laida e stridula, gli faccio un filmino con il telefono. Fantastico.
Brera, l'Accademia. Il bar Brera. Troppa gente, stranieri, laureandi con famiglie borghesi appresso, gli sciurotti dei piani di sopra che scendono in ciabatte, il bar Giamaica mi fa cacare. E anche qui troppa gente per sedersi fuori. E non fa neanche tutto sto caldo.
Terzo rimbalzo. Lo devo giocare al lotto?
Dietro front. Torno sui miei passi e mi infilo nell'O' Connells. Se la stanza in fondo, quella con la finestra che volge al cortiletto milanese, è vuota, allora è fatta.
Bingo.
Da due giorni ascolto Chet Baker. Mio papà lo conobbe tanti anni fa, non so se a Milano o a Roma, è stato gentile con lui, gli ha autografato un disco. Di più non so.
Ho scoperto che mi piace tantissimo. Ora. In questi giorni. Poi chi lo sà.
È comunque da stamattina che ascolto con ossessione Let's get Lost. E nel ritornello dice una cosa che è magica nella sua semplicità. Dice perdiamoci, per celebrare la notte in cui ci siamo incontrati.
Come lo capisco. Come è mio e di tutti sto concetto. Come è semplice, ma raffinato.
Certo, ci sono anche esseri umani che apprezzano Alessandro Siani o la Ventura, gente che si emoziona con un film di Ligabue o una canzone di Jovannotti. Ognuno è purtroppo libero di fare ció che preferisce. Morire della morte che più gli piace. Ma non nel mio impero.
Io voglio morire con un Martini in mano e Chet Baker che suona. Poi all'inferno ci ritroveremo insieme a personaggi della madonna, scusate la battuta, ma sarà ancora più uno spasso di ora.
Vabè mentre sto pensando a queste cose mi suona il telefono. È Woland.
Me ne accorgo ancor prima di guardare perchè il telefono fa: "Si lo so, si rimane allibiti di fronte a tanta tecnica, perchè è una prerogativa dei grandi maestri e della Sacra Scuola", etcetera.
Questa è la suoneria del telefono quando mi chiama Woland.
Maledizione. Mi fa.
In che senso? Io.
Maledizione. E sghignazza.
E quindi? E sghignazzo.
E quindi? Lui.
Tu non sai cosa è successo.
Dobbiamo portare qualcosa al festeggiato stasera?
Dillo senza S.
Staera. Piuttosto rispondi così, a freddo, Jolly contro Gojiba?
Beh, Jolly sicuramente, possiede la tecnica del Pugno dell'Ascensione di Nanto, poi ha le carte da gioco taglienti. È minaccioso.
Lo interrompo. Eh ho capito, peró a detta del Grande Padre del Clan della Zanna il fratello Gojiba è il più astuto dei Cobra.
Si ho capito, ma Jolly si teletrasporta.
Vero.
Dannazione.
Dannazione e Maledizione sono ormai diventate le
Parole più usate. Woland dice sempre la prima, io l'altra.
Beh, e quindi?
E quindi sta notte mi son svegliato verso le quattro. Gola riarsa. Faccio per andare in cucina a bere dell'acqua.
San Pelle?
No, Ferrarelle.
Dillo senza la R?
Feaelle.
E quindi?
E quindi sono quasi al frigo e inciampo in qualcosa di molle ma gnucco allo stesso tempo.
Mi alleno?
Eh?
Come sarebbe mi alleno?
No. Ghigna. Non mi alleno, cioè si, ma oggi pomeriggio.
Ah. Ricordiamoci di prendere qualcosa per il festeggiato. Tipo gli diamo due euro in un sacchetto di plastica e stringendogli la mano con commozione gli diciamo di non ringraziarci.
Oppure potremmo regalargli tipo del riso integrale già cotto.
Si, idee del genere fan sempre piacere a una cena.
Le belle cose!
No comunque ascolta, non ti ho ancora spiegato cosa è successo.
E quindi?
E quindi inciampo, accendo la luce, e per terra c'è un nano.
Cosa?
Un nano. Vestito benissimo. Testa grossa. Emancipato, un completo come il tuo nuovo, mezzo smoking nero, camicia bianca, pochette bianca, cravatta nera, scarpe lucide a punta, avrà avuto il 32 di piede. Praticamente era Jason Statham in nano. Sotto il frigorifero.
E tu che hai fatto?
Io ero allibito da tanta tecnica del vestiario.
E il nano?
Ha chiesto scusa, poi si è alzato, e tutto disinvolto ha aperto il frigo e mi ha chiesto se mi puó offrire dell'acqua gassata.
E tu?
Ho accettato e ringraziato. Poi mi fa, ti alleni ancora alla Olympia?
Quale, quella a San Vittore?
Si quella. E insomma poi ci salutiamo e lui con classe mi da la mano con un leggero inchino, un inchino frivolo, muove il piedino lateralmente alla Alberto Sordi insomma. Mi fa arrivederci e va via. Apre la porta e se ne va. Ma non prima di avermi lasciato il suo biglietto da visita.
Noo! Com'è il biglietto?
C'è scritto Komaku. Nano. E il telefono.
No vabè. È fantastico!
Portiamo gli elastici stasera?
Si, ottima idea.
Dillo senza la D.
Iea.
Ok allora ci aggiorniamo fine primo tempo Parma-Milan.
Ok a dopo.
Ciao, ciao.
Maledizione.
Dannazione.

To celebrate this night we found each others, let's get lost.

Friday, March 16, 2012

Nuovi detti popolari - La posta

-Buona cosa, fatta è a meta. (metà? Meta?)
-Gatto lo sa, cosa si spera?
-Vieni, vieni, dice la mignotta.
-Giallo di sera: misfatto.
-Apri la porta, son cazzi tuoi.
-Gamba pesante, le belle cose.
-Dente col tarlo, fiato loffo.
-Botta e risposta, arrivederci.
-Salento, salento, scendento, scendento.
-Libro letto. A letto!
-Morto un Bartezzaghi, se ne fa un altro.
-Rosso di sera, piovesse soldi che è meglio.

Esce consecutivamente due volte la carta di Yuda. Due volte la carta di Yuda con quella di Ain e / o di nuovo la stella del Tradimento o della Dittatura.
Il risultato è che la paghi. Quindi mi ritrovo a vagare, al mattino, in cerca dell'Hyatt per sedermi e mettere insieme le idee.
Chiaramente non posso ordinare un Martini alle 10,40, rifletto, Prenderó un caffè shakerato freddo.
Ma l'Hyatt è chiuso. Ne ho bisogno, ma è chiuso.
La tipa delle poste non mi prende il bancomat e mi costringe a prelevare fuori, cosa che mi fa perdere altro tempo. Le poste sono come un incubo. Ma l'incubo di Nightmare on Elm Street, quello con Englund. Solo che è tutto vero. La lentezza esasperante. Il potere di trasformare cinque minuti della tua vita in cinquant'anni. L'invecchiamento cellulare. Meno male che ho con me un lipstick dell'Avene che a vte mi metto anche in faccia oltre che sulle labbra.
Alle poste la distanza tra me e l'Allure si allontana. Mi passano davanti, devo toccare cose con le mani e poi non ho dove lavarmi. Voglio il bagno dell'Hyatt con quella musica ipnotica che mi stona. Voglio le salviette perfettamente arrotolate. Voglio il "Che piacere rivederla, che sorpresa a quest'ora". Voglio essere servito coi biscottini, seduto non al banco, ma nell'altro mio punto strategico, quello tra il dentro e il fuori, quello dove controlli parte della Galleria Vittorio Emanuele e parte delle accompagnatrici che fanno colazione svogliatamente.
E invece no.
Invece la porta dell'Hyatt è chiusa. E dentro stanno addobbando freneticamente per un cazzo di "evento". Eppure nessuno mi ha interpellato a riguardo.
Per un attimo vago perso in Galleria, dei giapponesi mi fissano con stupore. Cos'avranno visto? Fanno la V con la manina.
Incontro un mio ex maestro di boxe che come prima cosa mi chiede se mi sposo. Che cazzo di domanda è questa?
Si sono sposato. A un'idea. Quella di conquistare il mondo e metterlo ai miei piedi. Poi distruggerlo.
Morale della fava ripiego al Trussardi Cafe. E come entro già mi fanno girare le palle che non posso stare sotto al giardino pensile perchè stanno preparando per il pranzo. Per il pranzo di due impiegati minchioni di qualche banca qua attorno.
Gli impiegati non devono mangiare, penso io.
Mi metto dentro e se non altro ho una postazione favorevole. Magari le cose vanno a posto. Dove c'è la vetrata infatti godo sia della vista di piazza La Scala, sia quella del passaggio di qualche gambetta femminile con tutte le sue cose al loro posto.
Daltronde è primavera, i cani scopano.
Caffè shakerato. Buono, dolce, bicchiere Cocktail a coppa doppia. Ecco, solo per il caffè shakerato giustifico la coppa doppia.
Sto qui come uno stronzo ad aspettare che mi guariscano le corde vocali, almeno altri quattro giorni prima del verdetto.
Sto qui come uno stronzo ad aspettare che l'omino dell'Esselunga mi consegni la spesa a casa.
Sto qui come uno stronzo col mio cappellino di Marc Jacobs calato in testa. Non mi piace il nome Marc Jacobs.
Sto qui come uno stronzo a scrivere testi e correggere quello che per vergogna non oso chiamare "il mio libro", ma del resto come dovrei chiamarlo?
Mi sento presuntuoso all'idea di scrivere qualcosa, ma non ci sono anche i Fabio Volo e i Jovannotti che scrivono libri?
Si, ma allora tu sei uno dei tanti.
Eh no, tu sei il prescelto.
La Fenice Sacra Imperiale di Nanto è calata sulla tua fronte alla nascita e ora sei costretto ad avanzare senza possibilità di indietreggiamento, senza assumere alcuna posizione difensiva, contemplando solo una tecnica di attacco fulminea e impercettibile.
La realtà è ben più confusa della fantasia.
Ma quale realtà è vivibile senza il sogno? Anche gli impiegati sognano? Forse la vacanza a Sharm, o finalmente il giro in Brasile.
Qualche viaggio ecologico per vegani comunisti?
Troppa caffeina, forse, ma io vivo con orrore le "vacanze". L'idea del mare mi fa pensare ad un esilio forzato dalle cose che amo veramente, dalla civiltà, dalle Belle Cose. Dai bicchieri con la giusta proporzione e i dettagli degli oggetti.
Uno diventa feticista degli oggetti. Ti legano alla tua realtà.
Voglio una cravatta nera non troppo larga. Voglio la pochette da abbinare con la camicia bianca. Non la borsetta, il fazzolettino.
Non sono ricchione.
Voglio una stanza, in casa, come quelle dei cinesi ricchi. Una di quelle stanze con dentro tante gabbiette di uccellini che cinguettano, che gli dai i semini. È una soddisfazione della vita. Gabbiette di tutti i tipi e fogge.
Meglio un morto in casa che un Foggiano alla porta.
Adesso chiedo il conto e valuto se tornare o no a scrivere aui anche prossimamente. C'è il vantaggio che non mi conoscono e non fanno domande.
Di certo questa sobrietà forzata, siamo a dodici giorni ormai, mi fa stare più lucido. Ricordo meglio le cose, coordino meglio i pensieri, mi alleno meglio, con più forza e resistenza.
Non vedo l'ora di tornare in tour negli States quest'estate. A battere il ferro finchè è caldo. Rivedere posti e facce che ti aspettano con trepidazione, che ti demandano. Il sogno di vent'anni di tutto il mio essere.
Qualcuno dall'altra parte del mondo che canta la tua canzone. E ormai quella canzone non è più tua, ma è sua, perchè il senso stesso delle parole è diventato suo. Di quello che te la sta ricantando in faccia.
Ora vado. Memento mori, la spesa starà arrivando, ho preso anche una boccia di Tanqueray classico. Secco, 47 gradi, da Martini classico con l'oliva, primo di una ipotetica serie. Non oggi. Una bottiglia che è fatta per ricordare la forma dello shaker a tre pezzi. Fantastico.
Memento Morich.

Thursday, March 15, 2012

La tragedia del cappellino

Oggi succede un cazzo di casino.
Mi siedo al bar di Marc Jacobs perchè i "signori" aprono alle 12.
Marc Jacobs, il nome non mi piace, apre alle 12. Che cazzo di ora è per aprire?
Mi siedo al bar rabbioso, mancano circa quaranta minuti. Brera, Milano.
Sensazione di rabbia e odio e non so il motivo. Amo sta zona, è una giornata primaverile stupenda e sono in ottima forma. Ma.
Ma a Roma è successa una tragedia. Ho perso il mio cappellino di marc Jacobs.
Non so perchè l'ho perso, cazzo è da dieci giorni che sono sobrio, le mie facoltà mentali dovrebbero essere migliorate, la memoria sembra pure migliorata, gli addominali sono migliorati. La voce non si sa. I capelli? Boh, non li sto lavando apposta.
Scrivo con rabbia, perdo i pezzi, perdo il filo.
Il mio cappello.
Un "beanie" nero semplicissimo, ci ho scattato delle foto a San Francisco, a Chicago, a Stoccolma.
Un'altra stupida aspetta e spera davanti alla vetrina di Jacobs. Lei e la sua merdosa borsetta di plastica Jacobs. Non è che io sia tanto diverso da lei in fondo.
Voglio soltanto il mio cazzo di berretto indietro. E lorsignori aprono alle 12.
Giapponesi che posano in modo imbarazzante davanti alla statua in piazza del Carmine.
Mi siedo al bar Jacobs e ordini pompelmo e acqua.
Alla mia sensazione di rabbia scimmiesca, mi ero svegliato bene, ma ora sto così, si somma una cessa che parla con una zeppa fastidiosissima, per di più fumando con disinvoltura, ore undici e quarantuno. La sua cazzo di tesina di qualche merdoso corso di qualche stupida scuola di fashion. Fuma la troia, non sospetta che l'attrito di un coltello sulla gola è lievissimo e che il sangue quando sgorga fa un suono tutto suo e sa di ferro.
Ma perchè sono così? perchè la filippina che porta a spasso la carrozzina con bambino già consapeve di essere abbiente e di potere tutto nella vita mi aggiunge carne sul fuoco? Perchè non riesco a ignorare la voce di sta cogliona che crede che la sua tesina cambi la sua cazzo di vita?
Perchè la gente crede ancora in qualcosa?
Perchè non mi danno il mio cappellino?
Chiamo a Sabaudia, nel bar dove sospetto di aver perso il beanie.
Non hanno nulla. Volatilizzato.
Perchè la gente continua a ignorare che ho perso il mio cappellino quando è la cosa più importante del mondo?
Troppe domande.
Sto perdendo i pezzi. Il filo.
Pure la t-shirt che indosso sta perdendo un filo da una parte.
Una stringa della mia scarpa ha perso la fettuccia.
Ho bisogno di 7 gocce di Xanax.
Prima ho sbirciato dalla finestra e non ho visto nessun cappellino da nessuna parte. Da Marc Jacobs. Non mi piace sto nome.
Succederà un cazzo di casino.
Perchè i giapponesi, tutti, come nazione, come blocco sociale, fanno il segno della V con la manina quando si fanno le foto? Che cosa vuol dire in giapponese il segno della V con la manina in foto? Perchè nessun altro essere vivente fa il segno della V con la manina quando si fa le foto?
Troppe domande senza una risposta.
La tipa con la zeppa ora è sollevata perchè l'assistente del corso di "stronzate design" si subirà la sua stupida tesina venerdì prossimo. Quasi mi sento sollevato anchio.
Mi sembra di essere uno di quei pazzi che per strada parlano ad alta voce, solo che io scrivo. Non dovrei ascoltare i cazzo degli altri, ma sta zeppa mi assale. Anche la sua amica non la sopporta. Le dice "E quindi?"
E quindi devo attaccare i Led Zeppelin con Good Times Bad Times al massimo Come alternativa al buttarmi per terra e schiumare.
Se tra sette minuti non aprono succede un casino.
C'è anche il rischio che qualcuno entri prima di me da Jacobs e mi inculi il cappello. Ammesso che ci sia. E io a quel punto potrei tirar fuori il nunchaku e pestarglielo con furia cieca sulle tempie. Sarebbe una buona idea. Devo valutare le prossime mosse con freddezza.
Non devo mostrare esitazione, ma soprattutto i commessi non devono sospettare la mia agitazione. Sarebbe fatale per il mio piano.
Ma dove è andato il mio cappello?
Che voce Robert Plant. L'ho sempre invidiato.
Chissà se anche lui perdeva il cappellino.
Certo, ne ho un altro uguale, ma marrone, ma non è lo stesso. Non è stato a S. Francisco in tour.
Ok, coraggio, chiediamo il conto del pompelmo, mi sembra già di star meglio, anche se non capisco perchè la gente non sia preoccupata per ció che sta per accadere.
Oddio è partito David Bowie con Life on Mars, così, improvvisamente. Non so come interpertare questo segno.
Forse che su Marte si stiano preoccupando per il mio cappello? Forse che l'abbiano trovato?
Forse.
È l'ora. Vado. È tempo di agire.
Eppure anche da fuori si vede che non sono apposto.
Vado.
David Bowie. I Led Zeppelin. La zeppa.
Sto esplodendo.

Wednesday, March 14, 2012

March - coffee in the morning

Or: things to do when the Spring's coming.
Winter's dying. Spring's coming.
Choses au faire in the meantime.
Some of them are mandatory. Others are a pure pleasure.
One of these is write somethin in english. Language of many of my friends around. The language I chose to spread myself. In the artistic way.
Obviously I can't be as agile as am I in italian. So I apologize.
March. Still is not so hot not so cold. Maybe the month Inlike most. That's because there's something decadent mixed with a hint of hope in the air I breathe.
And most of all, you can wear all your fave clothes without freezing or sweating.
I have this problem, seems small problem, on my vocal chords. A small edema due to bronchitis and maybe too much alcool-talking. It means that you yell when losing brakes while drinking.
It's like I'm Pinocchio. The Cat, the Fox, and Lucignolo always guide me to the wrong path. I'm never so disciplined as it seems.
Ok. AOU's next thing's filming a new video clip. So I must be phisically prepared, will I have to undress in front of the camera? Don't know. Whatever.
It's kinda ten days I don't drink, still I feel the need of my exclusives and oligarchic martinis. So, prohibited by my phoniatric doctor, the faster I recover, the earlier I'll be back at the bar.
Ok so Martini it's a "thing-to-do".
Go on.
I wanna sing. Been ten long days of forced silence. A torture for me. I live with words and sounds. The sound of my voice assures me against panic attacks.
The smell of gin after five 'o clock. I'm quite an alcoholic? Maybe. But I only drink with quality.
Good bartenders. Good materials. Simple recipes.
Vices and virtues in balance.
I'm in Rome for a few days and it seems the festival of carbs. Here's everything good to eat. Like in a Brothers Grimm' fable. So, eating and training.
Next.
Two years ago I started something I feel ashamed to call book. A biography? I don't know.
Fact is, I wrote a lot of it and then I backupped my mac, and then? And then I erased everything. I could find every kind of porn in my mac but my "book".
I felt blocked for like a seven months. Then, last March, March is a good month for the beginnings, I re-wrote everything again. And now theres so much work to do since I have to correct the first things and put them together with the ones I'm doing now.
A lot of work.
Next. Priorities in the matter of Socials. Sounds so stupid. But it's the reality of things going on. Oh shit.
The blog "Lord Kalidon says" means a bridge between my private writings and my game of words (if I can say so).
It's easier to write in italian of course, so I'll do the (com)promise to use english for food and drinks recipes and for important news. Also I'll stir and/or shake it together often. So keep always connected.
What I like most this time of my life? (I want to read this again next year. It's like a picture)
Coffe in the morning. Many Moka's, espresso's, a lot of sugar in it. And a bit of cardio without eating.
Reading a lot.
I'm still stucked on DeLillo's american classic Underworld. I hate it and I love it, nonetheless I can't wait to finish it to free myself from the burden of it.
My favourites are Dostoevskji, Ballard, and Ellis. Italians? Tullio Avoledo.
I used to love DeLillo's White Noise. I hate this Underworld. I understand the opera he made with it. But the characters are just a way to explain his view of contemporary history. I hate all the characters of this book. There's no emphaty, no symphaty. They're just tools. And I don't like baseball. Sorry fans.
I'm curious about what americans think about this book. I'll ask around. Maybe I'll change my mind some way.
By the way, last Ellis book didn't enthused me so much. But it's always recommended. Imperial Bedrooms.
Always make me wanna drink a good Martini Dry. Extra dry, stir not shake, Beefeater-24 gin, italian dry vermuth, in and out, small glass chilled as the bottom of hell, onion cause I like it Gibson.
Percentage of gin/vermuth? The Hemingway 15/1 fits
Well with me.
Ok let's go to the gym. Today's legs and delts. Jason Momoa's training style. All super sets, little rest, interval cardio training Hiit.
Ok I'm going. I'm in a bar and they're watching me write on a phone since half an hour. I can't keep on ordering coffees.
Love.
Lord
Ps: I really don't want to re-read what I wrote. So, again, I apologize haha!

Pps: keep listening to Type O Negative' song Green Man. It explains my current mood.

Tuesday, March 13, 2012

Censuriamoci

Mi è proprio venuta voglia di leggere la Divina Commedia di Dante nonostante Benigni.
Nonostante l'inerzia ad affrontare una cosa che insieme ai Promessi Sposi mi hanno insegnato si, ma insegnato in modo palloso e mandatorio.
Come gran parte delle cose che ti insegnano "perchè vanno imparate" a scuola.
Eppure mi vien voglia di capire col senno di poi. Cercare di fare a meno di visualizzare la faccia di quel sinistro e non-comico di Benigni e sforzarmi di ingollare un'amara medicina.
Perchè?
Perchè superati e non ancora assimilati (dalla comunità, non da me) i concetti profetici di Ballard, mai abbastanza compianta la sua morte, e quelli ancor prima del mago Orwell, ci stiamo avvicinando sempre più a una società dove lesbiche neolaureate, e anche un pó cesse, hanno "voce in capitolo", e magari sono pure influenzali, sulla scelta di cosa è giusto o sbagliato nella mia e nella tua cultura.
Frase prolissa, lo so, ma così mi piace. Come mi piace dire ció che mi piace e come mi piace. Ancora non è nato il "Comitato Delle Littizzetto Indignate Contro l'Uso Prolisso Della Lingua Italiana", quindi posso proseguire nei miei giochini.
In mè è più forte lo spirito di contraddizione che l'Amor di Patria (che bello mettere maiuscole rafforzative ovunque). Ci ho messo vent'anni per iniziare a essere ascoltato come artista, e non certo in Italia, ma all'estero, dove del resto il "politically correct" è sempre stato molto più sentito che da noi.
Eppure non c'è cosa che odio di più che la massa che scambia il politically correct per emancipazione e progresso sociale.
La massa è merda.
La massa piange e compiange un ex del Grande Fratello, ma non sa nemmeno chi sia Ellis.
Ovvio, la massa è l'enorme blocco di ghiaccio che sta sotto il vertice dell'iceberg. La massa demanda schiavitù. La massa merita il peggio? Forse.
Forse lo desidera per poi poterlo twittare.
Siamo tuti masochisti. Come gli Emo che si compiacciono di soffrire, "perchè anche quella è un'emozione".
Chissà perchè non ci sono Emo muscolosi?
Mi è proprio venuta voglia di leggere la Divina Commedia.
Al Divina magari. Club milanese dove si va per ubriacarsi drogarsi e non di certo per leggere.
Oppure recitare la solita frase: "Bisogna scappare da sto paese".
Cazzate.
Io amo il mio paese, ma mi stanno sul cazzo le littizzetto. Di qualunque paese esse siano.
Satana ride sul suo trono di ghiaccio.

Saturday, March 10, 2012

NEMESIS

Quando non si è allineati con se stessi si crea un disastro.
Ansia, attacchi di panico. La paura della paura.
Lo so, c'è anche la gente che muore di fame, c'è Kony in Uganda che prende i bambini e li costringere a massacrare i propri genitori con bottiglie di vetro e mazze, per poi creare automi biocomandati pronti al massacro mandatorio. Certo, che genio.
E quindi?
E quindi non importa quanto il mondo possa andare avanti per i cazzi suoi, tu sarai sempre al centro del tuo mondo. I tuoi demoni saranno sempre quelli più grossi.
Io comunque sono della banalissima teoria del "Si va a periodi".
Forse anche io ho le mie cose? Forse.
Fatto sta che in questo periodo sono abbastanza "allineato".
Allineati si è anche quando si inizia a percepire di che pasta si è fatti. Come in Conan il Barbaro, "Inizió a comprendere il senso del valore, del PROPRIO valore". E Conan il Barbaro di Milus è una pietra miliare per una serie di riflessioni sull'uomo e sulla evoluzione. A mio parere il Conan di Milius è concetualmente superiore rispetto quello dello stesso creatore Robert Howard. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.
Ora, per tornare a fagiolo, prendiamo in esame la foto che ieri ho scattato da "bimbominchia" nello spogliatojo della palestra. Alla fine di spalle e bicipiti vedo risultati inumani, alla Uygur di Kasandora per intenderci, e ho pensato di immortalare tutto per poi comparare le eventuali evoluzioni in futuro.
E quindi?
E quindi faccio sta foto, e mentre scatto riesco anche a includerci un tizio che mi passa di fianco.
Lui è Karl Marx redivivo. Un personaggio da wrestling, ricorda Captain Lou Albano, peli da tutte parti, barba alla ZZ-Top, calvo, obeso, incazzoso. Uno di auelli che di solito mi diverto a salutare perchè so benissimo che per loro è una sofferenza immane ricambiare un saluto. Io non lo faccio per gentilezza, sottolineo, ma per perversione.
Insomma, Karl, in questa foto fantastica, è la mia nemesi. L'esatto opposto. Il super-nemico perfetto.
Sembra uscito da Cinico-Blog, Ciprì e Maresco lo ingaggerebbero.
Mi sovviene che prima o poi dovro scrivere qualcosa sui personaggi delle palestre, e in particolare della mia. Ebbene si, sono un Gym-rat. Ma del resto è tra le cose che preferisco di più. Il controllo e la trasformazione del corpo, bere bene e farmi servire bene.
Il bello porta bene.
Nemesis. Figlia di Oceano e della Notte.
Niente a caso. Il concetto originario di Nemesi è quello di un accadimento negativo che si opporrà ad un periodo di eventi particolarmente favorevoli all'eroe.
Visto che ancora una volta si ritorna sul tema della "sincronicità" junghiana?
Inquietante?
In un momento nel quale al nostro eroe Lord Kalidon sta andando tutto per il meglio, uno dei momenti più stabili e "allineati" della sua vita, ecco invece giungere la nemesi nelle figure del sogno del ragno in bocca e di "Karl"che appare come un peloso fantasma di passaggio in un dagherrotipo di Daguerre di metà XIX secolo.
Mai nulla a caso. È bene quindi imparare a leggere i simboli?
Di certo ce ne sono molti di più di quanti se ne faccia caso quotidianamente.
Fine del delirio prolisso e faceto.

Nota bene. In inglese.
Today I wrote this while listening to the last album of my friends 16Volt, "Beating Dead Horses", my favourite top 2012 band of the year. This record's a blast. It swings through power and melancholy endlessly. You can listen to it as you train and as you meditate. And this is the reason why it'll never leave you. Personally the songs i love most are The Wasteland that is Me, Burn, and Veins. Keep listening almost every day!
I'm also so proud to say that we had the honour and pleasure to be on the same North American Tour we did last summer with the mithical KMFDM.
I really miss you guys Keith and Eric and Mike, I'd really like to share the same road again one day!
Love
Lord

Sotto: la foto in questione, la prova della Nemesi! Haha

Friday, March 9, 2012

Sudoku-Jung

Tra le pagine di Settimana Sudoku si trovano delle chicche di saggezza impagabili.
Mi vedo costretto a citarne qualcuna a caso.
"Alcune delle tasse che paghiamo sulla benzina sono di vecchissima data. Tra queste c'è anche un'imposta introdotta per sostenere la guerra in Abissinia nel 1935."
Beh, non sarebbe ora di toglierla questa imposta?
Poi ancora.
"Il 17% dei bambini in età scolare, con prevalenza dei maschi sulle femmine, manifesta episodi di tic."
Frustate sulle gengive e passa tutto, guai se il futuro impiegato delle poste presentasse movimenti compulsivo schizofrenici mentre sbaglia a timbrare il pacco.
Si sconfina nell'allarmismo.
Un recente studio americano ha evidenziato che gli effetti deleteri sul controllo di aggressività ed emozione, che riguardano chi usa videogiochi violenti, si protraggono per oltre una settimana.
Sarà per questo che quando finisco una partita a Ken's Rage sento il bisogno di allenarmi? Forse avrei dovuto giocare a Super Mario Incularella?
Ci sono anche le cose utilissime a sapersi.
"Le larve delle lucciole, una volta uscite dall'uovo, sono in grado di divorare anche intere lumache."
Primo, che cazzo ci fa una lumaca di fianco alle larve delle lucciole, è masochista? Secondo, che cazzo me ne frega?
La cosa strana è che nel 2008 risolvevo i sudoku difficili ad una velocità mostruosa, e con una percentuale d'errore bassissima. Man mano che ne ho fatti negli anni, invece che migliorare son peggiorato. Saranno i neuroni che si disintegrano?
Ora ne sbaglio una su due, spesso sbircio dalle soluzioni. Mi invento scuse folli, tipo è troppo difficile quindi sono giustificato.
Se lo finisco barando, alla fine ci scrivo a penna un "OK" con due o tre meno di fianco a rappresentare che non son stato tanto bravo. Mi dó il voto come alle elementari!!
Qui la cosa è grave.
Succede che poi si passa alla Settimana Enigmistica e son cazzi.
Le crittografate sono facili, le prime crociate pure.
Ma poi arriva IL BARTEZZAGHI. Alessandro, il direttore, o ancor peggio uno del fu padre Piero, il più grande e potente enigmista italiano.
Qui l'unico aiuto è Google, ma neanche.
Fai la ricerca per il quesito della 36 orizzontale e ti accorgi che già qualcun'altro prima di te ci ha pensato.
Ma non ha trovato risposta.
L'alba del pianeta delle scimmie. Nel quale Alba Parietti, ormai over-Milf, è una colta enigmista e opinionista che viene violentata dai gorilla di un altro pianeta.
Sembra un sogno Junghiano. Tutte le citazioni nozionistiche della Settimana Sudoku sembrano uscite da un trattato Junghiano.
Io sono un convinto sostenitore delle teorie di Jung.
Se la realtà influenza il sogno, anche il sogno puó intercedere biunivocamente con l realtà. E non sempre a livello razionale-interpretativo.
La teoria della sincronicità. Fantastico.
Freud si opponeva a questa teoria perchè sosteneva fosse alla stregua di superstizione medievale. Ma l'uomo non è fatto di sola materia. E noi dormiamo gran parte della nostra vita.
Cosa succede quando non siamo presenti?
Perchè, se io sogno che una tarantola schifosa esce dalla bocca, gioco l'84, il numero esce pure, e tempo una settimana mi diagnosticano un edema alle corde vocali?
Ci si chiede il senso pratico di tutto ció. Si inizia a dubitare del concretismo e del positivismo? Oppure si cita Bruce Lee:
Diventa malattia il desiderio stesso di liberarsi della malattia di cui si è affetti, qualunque essa sia.
E quindi?
Mente sgombra. Sottrazione del superfluo. desiderare di non desiderare.

Nella foto, l'immortale Carl Gustav Jung.

Thursday, March 8, 2012

Telepromozioni

Pronto buongiorno siamo della Società Pinco è possibile parlare con il titolare?
Quando è così facile, quando ti mostrano le carte così al volo, mi limito a rispondere come la colf cingalese, voce da donna sulla quarantina, T al posto delle S e L al posto delle R.
Ah no tignole, tignole no a cata adeto.
Mi sa dire quando torna? Che babbi ci cascano in pieno.
Ah tignole tolnale a giunio. Loro non lo sanno, ma lo dico oscillando la testa come fanno i pakistani. E siamo a Gennaio.
Ci sono casi in cui il numero non compare oppure non si palesano immediatamente.
Pronto?
E io, Suang chi fuo.
Pronto?
SUANG CHI FUO!
Puó ripetere scusi?
Suang chi fuo tan pai.
Delle volte gli aggiungo anche un Dim Sum o uno Xiao Mai.
Come si accorgono che sei cinese appendono.
Novantanove su cento, subito.
Altre volte, e sottolineo che mi chiameranno almeno tre volte al giorno, sto a sentire quello che hanno da dire, tipo si presentano e io ascolto, e alla domanda, posso parlare con il signor Serlenga? Gli rispondo, no scusi, ma qui è Maiorano.
Come scusi, qui abbiamo scritto Serlenga.
Lo vuol saper meglio lei come mi chiamo?!?
Ah scusi arrivederci.
Spesso invece mi chiedono se possono parlare col "titolare".
E io, scusi, ma titolare di che?
Chi si occupa delle bollette.
No, guardi, ma qui non abita nessuno.
Silenzio dall'altra parte. Cervello che non codifica.
Appendo.
Poi il caso dell'extracomunitario, ma al contrario.
Mi chiama persona con accento palesemente sudamericano. Valuto rapidamente la tecnica da utilizzare, maledizione la situazione è capovolta, potrei fare anche il cinese, ma preferisco inventare qualcosa di nuovo.
Gioco sulla psicologia e sulla prontezza di risposta.
Buen jiorno senore, siamo de la sociedad de electricità de Pinco, posiamo hablare a con el segnore?
Scusi, ma in virtù di cosa? Quale signore?
Lo que se ocupa de la electricidade.
E io, no mi scusi, ma io sono un barista.
Silenzio, anzi "Silencio".
Appendiamo entrambi.
Comunque il cinese è il migliore.

Ps: By the way, the pic doesn't match with the sense of the post since I'm in the backstage of a Denver's club where we played an awesome show last August. We were introduced to the guys from VampireFreaks.com and they're the nicest people in the world.
Can't wait to get back and meet 'em again!
Love u guys!
Lord

Ma a chi puó interessare?

AEG LAVAMAT modello L72766VT.
Il tecnico arriva venerdì. Fuori uno. Speriamo che capisca perchè dallo scarico escano delle ossa umane.
Tra l'altro mi viene in mente quando due anni fa l'aria condizionata si azionava da sola, emettendo un odore tremendo, e i tecnici mongoloidi e appena alfabetizzati, nella loro incapacità classica di risolvere i problemi, si appellarono alla presenza di fantasmi. Che bello.
Il modem pure funziona quando vuole lui. Quello nuovo me lo spediscono a casa settimana prossima. Sono pessimista, eppur non pago.
Positivismo dal pessimismo. Qualche filosofo ne ricavi una morale, io da sempre sono bravo a rispondere a domande con le domande.
Ora Sono nel periodo che mi piacciono gli abiti quindi sabato scorso me ne faccio uno da Suit Supply, ci son già stato e mi son trovato bene.
La prima volta un tre pezzi taglio inglese. Le riprese sartoriali. Missione compiuta. Un buon lavoro a un buon prezzo.
Ieri ritiro, quindi molto ottimista, il secondo abito. Un due pezzi quasi nero lucido. Un mezzo smocking. Roba da sera, elegante, ma sobrio.
Ricorda lo stile di Jason Statham in Transporter 3.
Non vedo l'ora.
Lo provo. Sembro Aldo Giovanni e Giacomo. Giacca stretta che quasi non si chiude, effetto Jay Cutler che si mette la maglietta di un bambino. Gamba larga alla coscia e stretta alla caviglia. Così stretta che quando infilo il piede sento uno strappo. Un disastro. Un orrore.
Mi viene quasi da ridere. Ma ho anhe voglia di far muovere le mani.
Vado a riportarglielo indietro, pronto alla chiassata, alla tragedia.
Gentilissimi i tipi me lo rifanno. Venerdì sarà pronto.
Maledizione.
Oggi non va quasi niente.
Per esempio ordino un Baron strainer gold con la croce, e un Teardrop bar spoon da 30 cm fantastici, ottimi col mio Yarai mixing glass per nuovi ed entusiasmanti Gibson. Spedizione da New York. La mia banca si prende i soldi, ma la transazione dell'acquisto va a monte. I tipi mi assicurano che tempo tre giorni la banca mi storna il grano. Ma a me scazza lo stesso.
A quanto pare tutto si risolve sempre. Forse.
Improvvisare e adattarsi alle circostanze.
Gunny con Clint Eastwood.
Mi sovviene una domanda ossessiva da stamane.
Quando si ripone giacca, gilet e pantaloni nel loro appendino, quale dei tre indumenti devo appenderci per primo?
La risposta più logica sarebbe i pantaloni, seguiti dal gilet e poi dalla giacca. Ma.
Ma se tolgo i pantaloni come prima cosa, non rimango col cazzo all'aria?
E quindi?
E quindi tra bere virgin cocktails e non bere, è meglio la seconda opzione. Il tormento di Tantalo è sì una prova di forza quanto una grande perdita di bava dalla bocca.
Dovevo fare il bidello.
O il ciabattino.
Faccio sempre tempo per un concorso come parastatale?
Per onore di cronaca, sto guardando "A Dangerous Method" di Cronenberg.
Attori fantastici, grande film, tema a me carissimo. Lo consiglio vivamente.
Con o senza una CronenbUrg.
A domani

Wednesday, March 7, 2012

Maledizione

Cosa succede quando capita qualcosa di brutto. Come si deve reagire?
Io di solito mi faccio un buon drink e qualche goccia di Xanax.
Purtroppo questa volta non posso bere nè parlare per almeno dieci giorni.
Edema alle corde vocali con capillare infiammato. Roba merdosa.
Anni fa ho avuto l'edema di Reinke. Roba ancora più merdosa.
Il pacco è che io ci vivo con la voce. E praticare il silenzio forzato mi uccide.
Non poter bere i miei Martini mi uccide ancora di più.
La gente ti guarda come un pazzo quando ti fanno le domande e non sentono la tua risposta.
La gente non sa che per te cantare e come per loro respirare.
Beh ora qualcuno lo sa. Mi tocca avvisare gli amici che dovremo comunicare via sms, mail, o social networks.
I pro.
Posso ancora allenarmi, quindi unito alla mancanza di alcool sicuramente mi squarteró tra circuiti e Heavy Duty.
Mi disintossicheró, saró sobrio e lucido e il mio fegato e trigliceridi e medici curanti ne saranno sicuramente più lieti.
Peró vaffanculo, la mia solita vita mi piace così com'è. Cazzo, fai due tour negli States e in Europa, cantando ogni sera per cinquanta minuti per un mese a botta, e non ti succede niente. Ti prendi un bronchite del cazzo e ti viene un edema? È proprio vero che puoi riguardarti quanto vuoi, ma se ti cade un mattone in testa la vita ti cambia comunque.
Ecco, sono questi i momenti in cui vorrei essere un umile bidello e limitarmi a cacare la minchia agli studenti teste di cazzo.
Lo Xanax sta iniziando il suo amichevole effetto e quindi mi tocca dare un taglio.
Voglio uscirne fuori al più presto, ovviamente, nonostante ora mi senta uno straccio.
La Fenice del Sacro Imperatore del Nanto Hooken risorgerà ancora, come tutte le altre volte. Per ora mi limiteró ad allenarmi con circuiti a intervalli brutali, utilizzando "tutte le tecniche esistenti", come il grande Ubatta.
Certo, se ci fosse il Maestro Toki ad abbreviare la guarigione sarebbe meglio.
Ne approfitteró per scrivere e correggere un lavoro che ho iniziato due anni fa ed è in continuo progresso, e per tenere aggiornati blog e i vari Social Networks.
Comunque. Cazzo.

Tuesday, March 6, 2012

Concatenamento + Underworld



La lavatrice rotta che spurga ectoplasmi dallo scarico.
Lo scarico dei magliari che si danno all'Arte.
L'arte delle mezze stagioni che non soddisfano.
Soddisfarsi momentaneamente con l'eleganza che non è mai abbastanza.
La mattanza dei polli che ci nutrono.
Nutrire l'Ego con il coraggio degli olandesi.
L'utopia della legalizzazione delle droghe leggère.
Lèggere un libro con la media di una riga al secondo.
Fuori i secondi dal mio ring.
Film dell'orrore che invece di far paura portano sfiga.
La sfiga di sognare una tarantola che esce dalla bocca.
Giorgio Bocca e la bruttezza di nascere vecchi.
La Vecchia Formula e il Negroni con un dash di Angostura.



Il libro in che sto cercando di far fuori è Underworld di Don DeLillo. Non c'è un personaggio che mi piaccia. Se non fosse per lo stile e i dialoghi lo trovo noioso e ridondante. Nota positiva è che tuttavia è pieno di spunti di riflessione sulla contemporaneità. Come altre opere di DeLillo potrebbe essere paragonato ad un'opera d'arte di Duane Hanson. Una Pop Art iperrealista.
I personaggi non sono i protagonisti del romanzo, bensi un tramite per descrivere il mondo che gli ruota attorno, periò è facile comprendere come non ci si possa affezionare facilmente a nessuno di loro. La noiosissima pallina da baseball è un geniale pretesto per viaggiare avanti e indietro nel tempo. Un tempo circoscritto al periodo "contemporaneo" tra la fine degli anni cinquanta, gli anni settanta, e gli ottanta / novanta.
Faccio una fatica a leggerlo! E' come un documentario di Nat Geo tipo "Le grandi Strutture": sai che è utilissimo, quasi necessario, anche montato bene, eppure non riesci a seguirlo con attenzione per più di un quarto d'ora.
Ho preferito molto di più Rumore Bianco (White Noise). E' ancora più Pop, ma con personaggi e situazioni più divertenti e coinvolgenti.
Buona lettura.




Monday, March 5, 2012

Otto Dix


Sicuramente uno degli artisti che amo di più.
Non voglio stare a fare riferimenti alla sua vita o a date particolari, per quello c'è Wikipedia
Perchè mi piace?
Perchè racchiude due cose che amo fondamentalmente, il dramma e l'ironia, due termini che uniti insieme potrebbero essere riassunti nella parola "grottesco".
La grande tecnica viene messa da parte volutamente per dar spazio a punti di fuga anatomicamente e dinamicamente surreali, mentre la cattiveria e la disperazione vengono assimiliati dall'osservatore grazie al contesto caricaturale.
Bere un Martini cocktail al Museo del Novecento, dall'alto del palazzo dell'Arengario, con sotto i manifestanti di qualche sit-in sindacalistico, è un pò già stato ritratto nel disegno "Vogliamo il pane",

mentre lo storpio reduce della Grande Guerra venditore di fiammiferi del "Venditore di fiammiferi" ricorda i neri e i cingalesi che in piazza del Duomo si affannano a vendere inutilmente, e a nessuno, gli elicotterini radioguidati o i giornaletti di informazione sociale, mentre tutti ci si dirige affannosamente, e scansandoli come appestati, verso H&M o verso altri lidi di shopping a buon mercato.
Del resto oggi siamo un pò tutti presi alla gola.

I colori del Dix riescono sempre a essere squillanti eppure giusti e mai noiosi. Sicuramente una persona elegante nella vita, come del resto molti dei suoi soggetti dei ritratti.
Questi è lo psichiatra Stadelmann, mesmerista sotto la sua stessa ipnosi. Figura inquietante ed elegante allo stesso tempo, preda dei propri demoni, vorrei tanto un abito come il suo.

Arrivederci.





Sunday, March 4, 2012

Carbo sunday

Ho bevuto più di tutti e sono fuori come una bestia, ma ho un tale aplomb che il buttafuori mi si avvicina e mi chiede se sono uno sbirro.
Questo in un club due giorni fa. Poi venerdì e sabato ho fatto il bravo.
Stasera peró è la "Carbo-night". La notte dei carboidrati. Una mostruosa ricarica tipo pre gara, così domani faccio gambe e spalle come un minotauro.
Pizza big, birra Moretti, barretta di cioccolato al latte. Cheap pizza, ma enorme, birra loffa, ma per assurdo mi piace così.
Questa notte faró incubi.
Domani li gioco al lotto.
Che poi tra l'altro, settimana scorsa ho giocato il numero dell'incubo del ragno enorme, che esce dalla bocca di un tipo, disgustosa visione. Numero 84, l'ho giocato sulla ruota di Milano ed è uscito! Peccato che l'abbia accoppiato con l'81, la casa, e non abbia vinto un cazzo.
Per la cronaca, sto guardando in successione "Crank 2 High Voltage", "Transporter 2", e poi un pezzo di Arrietty dello studio Ghibli.
Buon appetito - buona visione.

Friday, March 2, 2012

New Drink: The 5 o clock Tea-ni


Sip an Earl Grey bag of tea for 4 to 6 minutes in the vodka while waiting for the Boston to get well chilled.
Wash the ice with just an "in and out" of Noilly Prat vermuth.
Pour the elaborated vodka in the boston and stir it 20 times quite fast, but not too much.
Serve it in frosty cold cocktail glasses with a peel of "cedro" from Sicily, and just a hint of lemon twist.
Enjoy it when the sunset is orange and you're feeling relaxed with a good friend.
Many thanks goes to my good friend and guru Flybartender Mattia Shepherds for the inspiration.

Armani Hotel Milano

Drink by the great Mattia Pastori.
Special Guest Darin Yevonde.

Thursday, March 1, 2012

Spaghetti alla Marinara on a sunny terrace. (tutorial)


While the water boils let's prepare the Marinara sauce.

Put some extra virgin oil in a pan with longitudinal cut garlic, chili pepper and anchovies (spanish ones are the sweetest and the best).



When the anchovies and the garlic are done pour the tomatoes,  



then add a lot of origano.
Almost done.



Get the spaghetti in the boiling water, cook very AL DENTE, 





 then pour the pasta in the pan with the sauce and skip it adding a little of the cooking water.
The (italian) job is done.





 



Go to the next sunny terrace on a springy milanese day of March, avoid the wind and...
Buon appetito!



















Lord K Gibson

While Blade Runner is rolling on Tv, I'm doing a lot of things. Writing, answering to emails, finding old books in my home (Massimo Introvigne, "Indagine sul satanismo" and "La stirpe di Dracula", wonderful essays!).
But!
The most important and entertaining thing I'm doing is an experiment with different kind of gin and Martini's.
The Gibson!
Tools:
Yarai mixing glass. A really beautiful japanese mixing glass. I heard that the sound of stirring ice is something offensive in Japan. So the Japanese created this superb mixing glass to soften and limit the sound of the ice while you're stirring.
I bought it on http://cocktailkingdom.com
And so?
E quindi?
E quindi I'm doing Martini's with the Yarai mixing glass to mix the pleasure of the Martini with the aesthetics of an eternal Blade Runner culture. Wich I love since I was a kid.
Next. Cool the small cocktail glass. SMALL. Not the double cup wich is good for fancy girly drinks.
Now, vermuth. Big question: italian or french?
I'll go for italian, not because I'm fascist, but because I like it really dry. The italian vermuth is drier than the noilly Prat or the Lillet. By the way I'm not fascist.
Ice.
Ice is maybe the most important thing ever when it comes to do a drink. Big icy stones. That's it.
Now.
Gin. What kind of gin Lord K uses? Or prefers?
Top of my list is Beefeater 24, followed by classic Beefeater, changeable sometimes with Tanqueray Ten. Gin is the real Martini cocktail, and Martini cocktail is gin. Stop.
Stir NOT shake. With the stir, a good barman can choose the right mixing of the gin and the ice, deciding the grade of the alcoholic mixture and flavours in the final drink. Not an easy thing to do.
The proportion MUST be the Montgomery's one. 15/1.
Fifteen parts gin and one part vermuth. Vermuth MUST be in the nose, NOT in the mouth. That is good to you even in the morning after.
Ok let's go.
Why Lord Kalidon's drink is the GIBSON?
Because it's an oligarchic drink. It's someting you can share with just few close friends.
It's severe, serious, dry. Not a something like mojito or red wine, not a drink for happy hours. It is good to celebrate a victory but also a failure.
And this is the result.
Enjoy my Gibson.