Monday, March 19, 2012

Tombussi & Mestieri

Tombussi & Mestieri.

Mio papà mi diceva sempre, Meglio un ciuccio sano che un cavallo da corsa ammalato.
Peró io son nato cavallo da corsa. E infatti, come per rispettare ogni buona tradizione, sono ammalato.
Niente che non si possa curare con la moderna ricerca tecnologica, ma tuttavia qualcosa che fa riflettere.
Rifletto sul fatto che preferisco essere quello che sono, con tutti i miei complessi e processi compulsivi, i difetti comportamentali e gli stati mentali dittatoriali a una direzione sola. La sindrome ossessiva del riflesso.
Poi peró un giorno papà mi fa, non ti applichi.
E quindi?
E quindi ti spremi le meningi per imparare a memoria le poesie, se sarai bravo e prenderai un buon voto verrai premiato con un nuovo Masters of the Universe. Sono nascosti li da qualche parte in un sacchetto dentro lo sgabuzzino, li ha già presi tutti in anticipo, non credo che si possa amare più di così un bambino.
E non è facile essere un padre.
Il bastone e la carota.
Grande Padre contro Jagger? Mi fa stavolta Yevonde.
Secondo me Jagi, ma a malincuore. Grande Padre ama i suoi figli Cobra.
Si, li ama così tanto che alla fine li sacrifica tutti per salvarsi.
Eh, ma lo fa per la salvaguardia genetica della stirpe. È un padre saggio.
Metti al mondo un figlio e affidalo ai lupi. Forse questa è la cosa migliore che un padre possa fare? Forse.
Oppure diventare il suo acerrimo nemico, come Darth Fener col suo bimbo Luke Skywalker.
Del resto, a posteriori, la Resistenza va schiacciata. Abbiamo un Impero che vuole mettere ordine e riportare in pari i conti della Galassia, e ti trovi in mezzo alle palle sti partigiani sconquassati, figli ribelli e derelitti Wokies che vogliono farsi canne tutto il giorno nei bar di Tattooine guardando film preistorici come Blade Runner negli schermi dei loro iHologram-phones. Come dare torto all'Imperatore? Quel caro vegliardo.
Raoh stesso uccide suo "padre" Ryuken in un gesto di pietà mascherata da ambizione. Risparmia ad un vecchio guerriero la morte per malattia.
Ma la realtà esiste ancora?
Ad un certo punto arriva Francina, Tombussi & Mestieri per gli amici. La dimostrazione vivente che si quaglia anche a essere poliedrici. La cosa è bivalente.
Tombussi & Mestieri dev'essere un detto preistorico lucano, roba da Sassi di Matera, roba da gente che ha scoperto l'elettricità l'altro giorno. Roba tipo che se non sei un ciabattino che si rompe il culo a risuolare le espadrillas non hai "quagliato". Roba che se non ti alzi al mattino alle 6 e non torni a casa alle 22 sei uno scansafatiche. Roba che se hai delle idee sei un fanfarone e un eretico. Roba che nella vita devi lavorare, devi lavorare, devi lavorare. Ma perchè?
Perchè se non lavori ci sarà sempre qualcuno a puntarti un ditino borghesino e lavoratorino e inquisitorino e ti indicherà lui cosa è davvero giusto per te. Si, perchè c'è sempre quello che non sa un cazzo di te ma è convinto di conoscerti meglio di te e allora ti dirà che nella vita TU ti devi sporcare le mani di fango, nella vita, per vivere, devi fare il ciabattino, il barbiere, devi essere umile e volare basso, andare a votare e fare il tuo bravo dovere di bravo borghesino, magari voti sinistra, così lui è più contento.
Ma "Lui" chi?
Lui, quel dito puntato su di te. Quello che anche applicando la tecnica del "Tutto è Mio" rimane sempre come l'ospite indesiderato.
Lui, l'ombra vendicatrice e giudiziosa del poggiapiede che ti aspetta rassicurante a casa dopo una giornata passata a spurgare i condomini, a vendere ortaggi, a timbrare il cartellino.
Insomma l'eccezione alla regola lucana, Francina, è scenografa, lighting designer (elfa maga di 20º livello specializzata in fulmini, si, D&D 3.5...), pasticcera (è vero ha lavorato per un obeso che faceva torte per De Michelis), neo sarta e costruttrice di pupazzi (pupazzi a chi? Shhh! Non ascoltare Pallino!), Ricercatrice, documentatrice ed esperta psicologa, suo malgrado, di svariati casi umani, tra cui me. Fine degustatrice di Ruinart e Cosmo, nonchè mutante col potere del metabolismo variabile. Una contraddizione vivente, una genovese dalle mani bucate. Simbolo apocalittico questo. Tipo la nascita dell'Anticristo. Dovrei giocarlo al Lotto?
Meteorismo? Giorgino capisce Roma per Toma.
Si quello che hai tu quando bevi il Dave Disaster.
Quindi tu dici che è il Chinotto che mi fa quell'effetto?
No, piuttosto la combinazione di Chinotto, Montenegro e vodka.
La Minetti ti ha fatto un chinotto?
No, Giorgio, la incontro in palestra ma non mi ha fatto un chinotto.
Chissà se saró un buon padre.
Chissà se saró padre.
Grande Padre (del Clan della Zanna).
You and the Night and the Music. Chissà se l'aveva suonata Chet Baker quella volta che c'era anche mio papà a vederlo, negli anni sessanta a Milano.
Erano tutti ragazzi. Chi sarebbe sopravissuto, chi sarebbe morto.
Chi sarebbe diventato immortale e chi avrebbe dato alla luce a un figlio.
Cazzo ora mi faccio schifo da solo. Sembro quei comici che a un certo punto vogliono fare uscire la "Lacrimuccia"mal pubblico.
Insopportabile. Non sia mai!
Un padre puó essere padre e puttaniere allo stesso tempo. È così anche per la madre. Ma voler bene al figlio è sempre facile?
Il marito della Franzoni cosa ne penserà a riguardo?
Ci sono padri che gettano il figlio dalla rupe?
Il giorno del papà in meridione si invitano poveri e disagiati, o anche solo scapoli, a casa a mangiare le zeppolelle. Che tristezza. Lo scapolo ancora visto con l'occhio medievale di chi in poche parole è un Tombussi & Mestieri.
Non si applica, si sveglia a una cert'ora, si sbarba, si benveste, dice la sua, a una cert'altra ora fa "qualcosa", poi lo invitano in un posto, si cambia per l'occasione. È un gagà insomma, saluta con il gesto del piedino, ma alla fine della giornata non ha quagliato un cazzo.
Quanto mi sta simpatico peró.
E i padri che sopravvivono ai figli?
Era meglio un ciuccio sano che un cavallo da corsa ammalato?
Mi viene in mente Un Borghese Piccolo Piccolo di Monicelli. Uno dei più grandi capolavori del cinema italiano. Appena Sordi riesce dopo grandi fatiche a far passare quel ciuccio sano del figlio alle ammissioni degli esami statali, dei rapinatori glielo ammazzano per isbaglio. Proprio davanti agli occhi. E la commedia diventa prima dramma, poi grottesco, con la moglie che impazzisce e la nascita spontanea della inclinazione all'omicidio seriale.
I mille casi della vita.
Mai giudicare male un Tombussi & Mestieri, è quello che forse sopravviverà all'avvento degli umanoidi e dei ditini benpensanti.
Benpuntanti.

Buona festa del papà da Kiba Dayo / Grande Padre!

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