Friday, March 23, 2012

DxBI. Donna per bene indignata.

Il Fascino Discreto del Bukkake alle poste.
Immagino che l'aspetto bigotto sia una maschera per nascondere attitudini socialmente disdicevoli come lo scambio coppie nei parcheggi dell'Hinterland o nelle dark room per feticisti.
La donna per Bene Indignata (DxBI) cammina di fretta. È scocciata perchè qualcosa si frappone irrimediabilmente fra lei e la sua meta.
Si, ha su le Hogan panna. Sta andando alle poste per sbrigare una commissione di importanza fondamentale per il futuro.
A mezzogiorno mangerà farro, poi tisana all'anice stellato.
Scheletro nell'armadio: soffre di meteorismo molesto.
Che sessualità possiede la Donna per bene Indignata?
Tacco 8. Mai esagerare.
Un cane.
Un Facebook con la foto della spiaggia e un'altra pazzerella di quando beve un mojito a Formentera.
Suo marito il venerdì mette i pantaloni rossi, la pashmina, e la porta alla Pescheria Da Claudio a mangiare un finto sashimi in piedi.
Lei lo sgrida scocciata che ha parcheggiato troppo lontano, c'è il pavè e non vuole camminare coi tacchi.
Ci sono venti gradi, ma hanno tutti e due il piumino BEIGE.
Due passi. No, sono stanca. Ho fatto GaG oggi.
Le amiche di Rocco Siffredi ne sanno qualcosa di gagging.
La Donna per bene Indignata lo approfondirà stasera al parcheggio del Carrefour di Assago con un gruppo di idraulici delle valli.
Oggi è una buona giornata. Il C.A.V. È apposto, credo, e davanti alla vetrina passano svariate situazioni femminili interessanti.
Via Filodrammatici ha sempre avuto quel suo Allure meraviglioso. I fortunati che la abitano possono godere di tanto in tanto dei vocalizzi dei cantanti lirici provenienti dall'accademia della Scala.
La cosa che mi costa di più, e non è mutuabile dall'Asl, sono gli aghi per le iniezioni.
È ironico come a certe cose non ci si abitui mai. Le sottocutanee sono meno fastidiose di un morso di zanzara, ma le inframuscolo sono una rottura di palle. Quindi per quest'ultime viene un'infermiera pugliese a farmele. Fortuna che le devo fare solo ogni 21 giorni.
Una delle cose più belle e ascoltare Keith Jarrett, Concerto della Scala, proprio in piazza La Scala.
La seconda parte del concerto è un brano di 27 minuti e quarantadue secondi con due dinamiche fondamentali differenti.
La prima è una parte dodecafonica di musica tipicamente Contemporanea, che ti trascina in una milano nevrotica e descrive perfettamente la sensazione di superficie delle cose che vedo camminando per piazza del Duomo. Anche le cose fastidiose. È il ritratto perfetto e dinamico, in continua evoluzione, di una serie di visioni oggettive e soggettive, futuristiche, veloci, positive, nevrotiche. Le conosciamo bene, comunque, ma è così apposta.
Poi peró verso il dodicesimo minuto ha inizio una seconda parte che approfondisce il lato malinconico e profondo delle cose.
Il piccione che prima ti dava fastidio ora è tenero, gli noti la zampa storpia.
Il nano che prima ti faceva ridere ora ti appare in tutta la sua disperazione e condizione infima.
Il cameriere coi piedi piatti ha tutta una baracca da portare avanti, eppure continua a servire il Camparino con eleganza e risponde con un sorriso.
La Donna per bene Indignata ha un tumore al seno, ma non lo sa ancora.
E questo che cazzo vuol dire?
Che se uno ha un tumore allora non è più uno stronzo? Che ci si puó giocare il jolly della pietà comune?
O forse che se conosci bene la Donna per bene Indignata poi scopri che è più simile a me di quanto si possa immaginare.
Si, certo.
Ma tipo a migliaia di anni luce e in un altro multiverso.
In quello dove mi alzo alle 6 per andare a "sporcarmi le mani con la vera merda". In quello dove mi devo sentire in dovere di giustificarmi delle mie idee con i fantasmi.
Mi sono rotto i marroni di rendere conto a una coscienza con cui non voglio più andare a braccetto.
E quindi?
Cosa ne facciamo della DxBI?
La facciamo guarire dal tumore e la diamo in pasto agli idraulici affamati.
La rimettiamo sulla piazza con una sesta di tette e un canotto come labbra, cougar da battaglia il mercoledì sera al Gattopardo e con l'hobby della vivisezione.

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