Monday, March 5, 2012

Otto Dix


Sicuramente uno degli artisti che amo di più.
Non voglio stare a fare riferimenti alla sua vita o a date particolari, per quello c'è Wikipedia
Perchè mi piace?
Perchè racchiude due cose che amo fondamentalmente, il dramma e l'ironia, due termini che uniti insieme potrebbero essere riassunti nella parola "grottesco".
La grande tecnica viene messa da parte volutamente per dar spazio a punti di fuga anatomicamente e dinamicamente surreali, mentre la cattiveria e la disperazione vengono assimiliati dall'osservatore grazie al contesto caricaturale.
Bere un Martini cocktail al Museo del Novecento, dall'alto del palazzo dell'Arengario, con sotto i manifestanti di qualche sit-in sindacalistico, è un pò già stato ritratto nel disegno "Vogliamo il pane",

mentre lo storpio reduce della Grande Guerra venditore di fiammiferi del "Venditore di fiammiferi" ricorda i neri e i cingalesi che in piazza del Duomo si affannano a vendere inutilmente, e a nessuno, gli elicotterini radioguidati o i giornaletti di informazione sociale, mentre tutti ci si dirige affannosamente, e scansandoli come appestati, verso H&M o verso altri lidi di shopping a buon mercato.
Del resto oggi siamo un pò tutti presi alla gola.

I colori del Dix riescono sempre a essere squillanti eppure giusti e mai noiosi. Sicuramente una persona elegante nella vita, come del resto molti dei suoi soggetti dei ritratti.
Questi è lo psichiatra Stadelmann, mesmerista sotto la sua stessa ipnosi. Figura inquietante ed elegante allo stesso tempo, preda dei propri demoni, vorrei tanto un abito come il suo.

Arrivederci.





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