La lavatrice rotta che spurga ectoplasmi dallo scarico.
Lo scarico dei magliari che si danno all'Arte.
L'arte delle mezze stagioni che non soddisfano.
Soddisfarsi momentaneamente con l'eleganza che non è mai abbastanza.
La mattanza dei polli che ci nutrono.
Nutrire l'Ego con il coraggio degli olandesi.
L'utopia della legalizzazione delle droghe leggère.
Lèggere un libro con la media di una riga al secondo.
Fuori i secondi dal mio ring.
Film dell'orrore che invece di far paura portano sfiga.
La sfiga di sognare una tarantola che esce dalla bocca.
Giorgio Bocca e la bruttezza di nascere vecchi.
La Vecchia Formula e il Negroni con un dash di Angostura.
Il libro in che sto cercando di far fuori è Underworld di Don DeLillo. Non c'è un personaggio che mi piaccia. Se non fosse per lo stile e i dialoghi lo trovo noioso e ridondante. Nota positiva è che tuttavia è pieno di spunti di riflessione sulla contemporaneità. Come altre opere di DeLillo potrebbe essere paragonato ad un'opera d'arte di Duane Hanson. Una Pop Art iperrealista.
I personaggi non sono i protagonisti del romanzo, bensi un tramite per descrivere il mondo che gli ruota attorno, periò è facile comprendere come non ci si possa affezionare facilmente a nessuno di loro. La noiosissima pallina da baseball è un geniale pretesto per viaggiare avanti e indietro nel tempo. Un tempo circoscritto al periodo "contemporaneo" tra la fine degli anni cinquanta, gli anni settanta, e gli ottanta / novanta.
Faccio una fatica a leggerlo! E' come un documentario di Nat Geo tipo "Le grandi Strutture": sai che è utilissimo, quasi necessario, anche montato bene, eppure non riesci a seguirlo con attenzione per più di un quarto d'ora.
Ho preferito molto di più Rumore Bianco (White Noise). E' ancora più Pop, ma con personaggi e situazioni più divertenti e coinvolgenti.
Buona lettura.
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